token
card |
Un sistema di sicurezza che prevede l'uso di una schedina hardware che
l'utente porta con sé e che genera una password dinamica ogni minuto.
L'utente esegue il login al server usando il codice così generato e il
proprio numero d'identificazione segreto. Se entrambi sono corretti, l'accesso
viene consentito. |
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toner |
Una polvere contenente pigmenti neri (carbonio di solito) oppure colorati
e resina, che viene depositata sulla carta da un tamburo fotosensibile
così da formare linee, lettere e immagini che vengono quindi fissate in
posizione attraverso il riscaldamento e lo scioglimento temporaneo della
resina. |
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tono
continuo |
Un'immagine che contiene una gamma continua di toni, ossia una gradazione
continua dei toni, come ad esempio una fotografia, un disegno, un dipinto,
le immagini percepite dall'uomo. |
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traccia |
Un canale di registrazione all'interno di un disco magnetico, di un nastro
magnetico o di un CD-ROM. Sui nastri si tratta di linee che corrono parallele
oppure in diagonale rispetto alla lunghezza del supporto. Sui dischi si
tratta di cerchi concentrici, ciascuno suddiviso in settori e ciascuno
abbinato a una singola testina di lettura/scrittura (la quale percorre
la traccia nella sua lunghezza mentre il disco le scorre di sotto e salta
alla traccia successiva quando deve cambiare posizione di lettura). Sui
CD-ROM si tratta di una singola lunga spirale. |
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traceroute |
Un comando che fornisce il percorso compiuto dai pacchetti TCP/IP per
andare dalla propria stazione di lavoro a un altro sistema. I dati cge
viaggiano su Internet possono essere instradati lungo diverse linee alternative,
quindi questo comando può fornire indicazioni differenti a seconda del
momento in cui viene lanciato. |
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track-at-once |
una traccia alla volta |
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Una tecnica di masterizzazione per CD-ROM multisessione che consente di scrivere su un disco in sessioni multiple una traccia alla volta. |
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traffic
shaping |
modellazione del traffico |
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Un metodo per misurare il traffico su ciascuna connessione ATM per garantire
che non ecceda mai la banda passante che il cliente ha acquisito dal fornitore
di servizio. Viene anche utilizzato per negoziare la velocità di trasmissione
per ciascun circuito virtuale in una rete dove esistano switch lenti con
buffer limitati così da evitare o contenere la perdita di celle. La velocità
trasmissiva viene negoziata dalle due macchine agli estremi del circuito
virtuale, tenendo conto anche del livello di traffico generale presente
sulla rete. La funzione di traffic shaping di fatto regola la spaziatura
tra le celle durante la trasmissione. |
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trama |
Un insieme di bit generato al livello 2 del modello OSI e che costituisce
l'entità minima che viene trasmessa su una particolare rete. Ogni pacchetto
che viaggia sulla rete viene suddiviso in diverse trame, ciascuna delle
quali riporta un insieme di bit che ne compongono l'intestazione (header)
e un insieme di bit che ne compongono la coda. Questi servono a distinguere
una trama dall'altra e a verificarne il contenuto una volta che la trama
giunge a destinazione. A volte il termine diventa sinonimo di pacchetto. |
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transaction
bus |
bus transazionale |
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La caratteristica primaria di un bus di sistema di tipo transazionale
consiste nel permettere che l'inizio di un trasferimento e la sua fine
siano svincolati nel tempo. Come risultato le operazioni interne al processore
possono essere molto velocizzato non dovendo dipendere da quelle esterne.
Il P6 utilizza un bus di questo tipo. In sostanza si separano le richieste
dalla relativa conferma di esecuzione. |
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transceiver |
TRANSmitter/ReCEIVER (trasmettitore/ricevitore) |
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In generale qualsiasi dispositivo in grado di trasmettere e ricevere dati,
più in particolare il dispositivo che da una parte si collega alla presa
AUI di una scheda Ethernet e dall'altra s'interfaccia con il cavo di trasmissione.
In origine costituiva un componente obbligatorio per agganciare la macchina
al cavo coassiale grosso delle reti Ethernet 10Base-5. In quel caso utilizzava
un cavo lungo circa un metro e mezzo (chiamato drop cable) per raggiungere
la presa AUI sul retro del computer e si attaccava direttamente sul cavo
coassiale forandolo mediante una speciale punta (detta vampiro) che toccava
l'anima interna del coassiale senza sfiorare la calza isolante esterna
(il secondo polo) che invece si collegava alla morsa di fissaggio che
teneva il transceiver in posizione. Con l'avvento delle reti su coassiale
sottile, prima, e delle reti su doppino, poi, il transceiver è stato incorporato
direttamente nella scheda di rete, tuttavia la presa AUI è rimasta al
fine di consentire l'uso della medesima interfaccia anche con cavi di
tipo diverso rispetto a quello previsto dal transceiver interno. Oggi
il tipo di transceiver più utilizzato è quello che consente di connettere
una vecchia scheda Ethernet 10Base-2 a nuova una rete 10Base-T su doppino.
Tenderà a scomparire visto che le schede moderne incorporano già l'uscita
sia per il coassiale sottile sia per il doppino, oltre naturalmente all'AUI
classica. |
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