H.223 |
Lo standard usato nella videoconferenza per multiplare/demultiplare i
canali video e audio in un singolo canale sincronizzato che rimanga entro
i limiti della banda passante concessa da una linea commutata. Vedi anche
H.324. |
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H.245 |
Il protocollo di negoziazione usato nella teleconferenza su linea commutata
e su rete B-ISDN (Broadband-ISDN). Definisce le procedure e i segnali
per controllare lo svolgimento della chiamata. In pratica, definisce in
che modo i due apparecchi dovrebbero collegarsi e quale tra i due sarà
il primario (master) e quale sarà il secondario (slave), indica come iniziare
la conversazione, come determinare le capacità dell'apparecchio all'altro
estremo della linea e come interrompere la chiamata. E' concepito per
lavorare in abbinamento a un protocollo che garantisca la trasmissione
delle informazioni, come il TCP, poiché la perdita anche di un solo messaggio
può determinare la caduta della chiamata. Una volta che la chiamata è
in corso, può anche regolare il flusso trasmissivo e cifrare le informazioni
in transito. Regola anche il cosiddetto jitter, cioè la variazione nel
ritardo con cui i pacchetti arrivano a destinazione. Un jitter eccessivo
può compromettere la conversazione telefonica tra i due utenti. Recepisce
e incorpora lo standard H.246. |
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H.261 |
Lo standard ITU che definisce gli algoritmi di compressione/decompressione video per videoconferenza su linea ISDN. |
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H.263 |
Lo standard ITU per la compressione/decompressione video in tempo reale,
usato nella videoconferenza su linea commutata tradizionale e quindi per
la videoconferenza su Internet. Lo standard H.261 ha la stessa funzione,
ma si riferisce alla linea ISDN. E' funzionalmente simile a MPEG, ma è
ottimizzato per connessioni lente. |
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H.323 |
Uno standard internazionale per trasmettere audio e video in tempo reale
su una rete che non garantisce un livello minimo di qualità del servizio,
dove cioè non è possibile assegnare priorità al traffico audio e video
rispetto al resto dei dati in transito. Costituisce lo standard di riferimento
per realizzare applicazioni di videoconferenza su rete locale e su Internet.
Lo standard per la videoconferenza su rete locale definito dall'ITU quale
evoluzione dell'H.320 che raccoglie una serie di standard per la videoconferenza
attraverso circuiti digitali commutati, come ISDN. H.323 nasce per consentire
la trasmissione di voce, dati e video su una rete locale ed è compatibile
con qualsiasi scheda di rete, hub, switch o router in circolazione. H.323
tiene conto della variabilità nella latenza del segnale che s'incontra
in una LAN e che non era invece contemplata nell'H.320, concepito per
circuiti con una latenza molto ben definita. Il protocollo d'implementazione
primario è l'IP, poiché consente la trasmissione multicast. Può essere
utilizzato anche con IPX, ma in questo caso la connessione dovrebbe essere
punto-punto. Sulle reti IP il traffico in tempo reale (audio e video)
impiega il protocollo UDP, molto più agile e veloce del TCP, modificato
secondo le specifiche dell'RTP. Questa modifica è necessaria perché l'UDP
può accidentalmente duplicare i pacchetti, modificarne la sequenza oppure
addirittura perderli. Il TCP non sarebbe adatto perché non prevede un
mezzo standard per eseguire trasmissioni multicast e inoltre aumenta la
latenza della rete verificando la corretta ricezione dei pacchetti e richiedendo
la ritrasmissione di quelli che sono andati perduti (un'operazione del
tutto inutile visto che arriverebbero a destinazione quando ormai è troppo
tardi per inserirsi correttamente nel flusso audio o video a cui appartenevano).
Il TCP viene utilizzato solo per inviare le informazioni di controllo
(utili nel creare e interrompere la connessione, per segnalare eventuali
problemi e trasmettere i dati dell'utente che accompagnano la conferenza
(whiteboarding). |
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H.324 |
Lo standard per la videoconferenza su linea commutata, vale a dire su
linea telefonica ordinaria. Definisce le caratteristiche che gli apparati
ai due estremi devono possedere per realizzare la connessione. Al suo
interno sono contenuti diversi altri standard: H.263 per la compressione/decompressione
video in tempo reale, G.723 per la compressione/decompressione audio in
tempo reale, H.245 per il protocollo e i segnali di controllo, H.223 per
il multiplexing dei canali audio e video in un singolo canale dati, V.80
per l'interfaccia del modem. |
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H/PC |
Handheld Personal Computer (personal computer che può stare in una mano) |
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Vedi HPC |
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hacker |
hacker |
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1. Una persona entusiasta dei calcolatori o meglio programmatore in linguaggio
assembly oppure in un altro linguaggio a basso livello come il C. Si può
riferire anche ad altri tipi di programmatori, ma indica in ogni caso
la noiosa "sgrossatura" (dal verbo hack che significa tagliare con l'accetta)
del codice espresso in bit e byte.
2. Durante gli anni Ottanta il termine
ha assunto anche il significato di una persona entusiasta dei calcolatori
che usa la propria conoscenza e i propri mezzi per collegarsi furtivamente
ai calcolatori altrui, ispezionando o manomettendo programmi e dati (anche
se in questo caso si usa più propriamente il termine "computer cracker"). |
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HAL |
Hardware Abstraction Layer (strato di astrazione dall'hardware) |
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Un'interfaccia software che permette di scrivere applicazioni che usino
funzioni hardware senza conoscerne in dettaglio la natura o le caratteristiche.
In tal modo la stessa applicazione può essere utilizzata su personal computer
configurati in modo differente. Nel mondo delle applicazioni 3D, rappresenta
l'interfaccia tra l'applicazione e il particolare hardware usato sul quel
computer per generare le immagini tridimensionali. Quella particolare
porzione di API che, in Windows NT, 95 e 98, si colloca tra il nucleo
del sistema operativo e l'hardware vero e proprio e che rappresenta le
funzioni di quel particolare hardware in modo che l'API le riconosca e
le utilizzi in modo sempre uguale, anche quando l'hardware viene modificato.
Nel caso dell'API Direct3D di Microsoft, realizzata per i giochi con effetti
tridimensionali, l'HAL rappresenta un acceleratore 3D virtuale che contiene
tutte le funzioni di accelerazione fornite da una p articolare scheda
video o dalla scheda madre, nel caso in cui queste funzioni sia integrate. |
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halftone
screening |
generazione delle mezzetinte |
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Vedi halftoning. |
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halftoning |
generazione delle mezze tinte |
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Una tecnica di stampa che mescola aree di minuscoli punti neri e minuscoli
punti bianchi al fine di produrre svariate gradazioni di grigio. Le sfumature
vengono prodotte aumentando e diminuendo le dimensioni dei dot cluster. |
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handheld
PC |
Handheld Personal Computer (personal computer che può stare in una mano) |
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Un personal computer portatile molto più piccolo e molto leggero di un
notebook. Ha tipicamente una forma rettangolare (lunga e stretta) che
richiama più o meno le dimensioni di un grosso portafoglio per signora.
Dispone di una tastiera miniaturizzata, di un sistema di puntamento sostitutivo
del mouse (di solito uno stilo, ma a volte anche un sensore a pressione
su cui si appoggia il pollice), di un display a cristalli liquidi monocromatico
oppure a colori, di una certa quantità di memoria RAM, spesso espandibile,
e della possibilità di aggiungere schedine di espansione (modem, memoria
aggiuntiva e altro). Usa un sistema operativo e un gruppo di applicazioni
che sono residenti in ROM (quindi vengono caricate all'istante e sono
impossibile da cancellare) e si basa su processori a basso consumo. L'alimentazione
è solitamente fornita da due batterie stilo (tipo AA). Alcuni handheld
PC usano software sviluppato ad hoc (come ad esempio lo Psion) altri impiegano
una versione ridotta di Windows NT, chiamata Windows CE. Vedi anche palmtop
PC. |
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handle |
Un mezzo per identificare gli oggetti e distinguerli l'uno dall'altro.
Solitamente si tratta di un numero da usare per accedere a un dispositivo
oppure a un file, oppure ancora a una finestra. |
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hard
drive |
dispositivo di controllo di un disco rigido |
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Sinonimo di disco rigido. |
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