scanner |
Un dispositivo dotato di un obiettivo ottico e di un sensore elettronico
che riprende un'immagine stampata e la trasforma nel corrispondente file
elettronico. Esistono scanner che lavorano solo in bianco e nero, per
la scansione del testo, e scanner che lavorano a colori per la scansione
di fotografie e di diapositive. Devono essere collegati a un computer
che ne governi il funzionamento. A seconda della loro complessità hanno
prezzi che partono da poche centinaia di migliaia di lire (quelli a uso
individua le) per arrivare a qualche centinaio di milioni (quelli a uso
industriale). |
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scanner
a foglio singolo |
Uno scanner ottico nato per scansire un foglio di documento alla volta
che viene solitamente fatto scorrere al suo interno, come si farebbe con
un fax. Ha dimensioni relativamente contenute e può essere collocato sulla
scrivania, magari di fronte al monitor. Talvolta è incorporato nella tastiera. |
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scanner
a tamburo |
Uno scanner ottico di tipo professionale capace di generare un'immagine
elettronica ad altissima definizione partendo da un originale che viene
avvolto su un tamburo trasparente che ruota davanti a un sensore e che
viene illuminato dall'interno per la scansione di diapositive oppure dall'esterno
per la scansione di fotografie su carta. Viene usato solo dai professionisti
dell'editoria per il suo alto costo e per la scomodità nel posizionare
gli originali che vanno fissati al cilindro trasparente mediante un bagno
d'olio (le diapositive), mollette o altri sistemi (gli originali su carta).
Viene progressivamente rimpiazzato dallo scanner piano. |
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scanner
manuale |
Uno scanner ottico molto compatto e molto economico che va passato a mano
sull'immagine o sul testo che si vuole scansire. Funziona unicamente su
immagini già stampate e offre una qualità solitamente bassa, ma sufficiente
per pubblicazioni realizzate in economia oppure per il riconoscimento
elettronico dei caratteri. E' largo circa una decina di centimetri e va
passato in verticale sull'area da scansire. |
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scanner
per diapositive |
Un scanner ottico concepito per scansire diapositive e negativi da 35
millimetri. Le diapositive vengono inserite all'interno dello scanner
direttamente usando il loro telaietto di supporto. I negativi in striscia
devono invece essere montati su un supporto in plastica e metallo che
simula il telaio delle diapositive. Ha dimensioni ridottissime e trova
facilmente spazio sulla scrivania del computer. Rappresenta un mezzo economico
e comodo per digitalizzare foto amatoriali e anche foto professionali
che devono essere pubblicate su Internet oppure su un stampato prodotto
in economia. |
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scanner
piano |
Uno scanner ottico costruito da una superficie orizzontale trasparente
su cui appoggiare la fotografia oppure il documento da scansire. La luce
e il sensore si muovono orizzontalmente sotto al documento, il quale rimane
sempre in piano. In tutti i modelli recenti è la luce che si muove, mentre
l'oggetto rimane fermo. Nei vecchi modelli accadeva invece il contrario.
Ne esistono di tutti i tipi e di tutti i prezzi e, per la loro comodità,
stanno gradualmente rimpiazzando anche gli scanner a tamburo tradizionali
(dove l'originale deve essere avvolto su un tamburo trasparente che lo
fa ruotare davanti al sensore). |
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scanning |
scansire |
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Vedi scansire. |
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scansire |
L'operazione di usare uno scanner per ricavare l'immagine elettronica da un documento oppure da una fotografia originali. |
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scatter-gather |
sparpaglia-raccogli |
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E' la funzione che permette all'host computer il trasferimento di dati
da (oppure in) aree discontinue di memoria del computer con un singolo
comando, riducendo interruzioni del flusso e sovraccarichi di comandi. |
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SCC |
Synchronous Communication Controller (controllore per le comunicazioni sincrone) |
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scheda
di espansione |
Una scheda che s'inserisce in uno dei connettori del bus di espansione e che contiene uno o più dispositivi. |
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schiacciamento
del punto |
Poiché non è possibile usare inchiostri di diversa intensità, le varie
sfumature dei colori presenti in un'immagine vengono riprodotti per mezzo
di minuscoli punti, che avvicinandosi o allontanandosi (più numerosi o
meno numerosi) producono all'occhio l'impressione di variazione dell'intensità
di colore o di nero (vedi retino mezzetinte). Questi minuscoli punti vengono
riprodotti su una pellicola fotografica da una speciale macchina di stampa
a laser chiamata unità fotocompositrice o fotounità. In fase di stampa
tipografica i punti tendono a ingrossarsi per effetto dello spandersi
dell'inchiostro nelle fibre della carta. Questa espansione nelle dimensioni
viene espressa come valore percentuale e cambia a seconda della carta.
Risulta minore con una carta patinata e aumenta con le carte non patinate
per arrivare al suo massimo con la carta da quotidiano. Il valore percentuale
si riferisce allo schiacciamento del punto a una determinata gradazione
di grigio o di colore. Ad esempio, nel caso di un retino al 20% con uno
schiacciamento del 5%, l'ingrossamento del punto porterà l'intensità del
retino al 21% (20% + 5% del 20%). Un retino dell'80% diventerà invece
dell'84%. Il fenomeno s'inverte sui retini molto deboli, diciamo al di
sotto del 10%, dove invece d'ingrossarsi il punto si rimpicciolisce perché
l'inchiostro non riesce ad aderire bene. Maggiore è lo schiacciamento
del punto, più impastati saranno i neri e più slavate saranno le aree
chiare dell'immagine. |
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SCI |
Scalable Coherent Interface (interfaccia coerente scalabile) |
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Una tecnologia d'interconnessione tra server al fine di creare cluster
ad alta velocità sviluppata dalla società statunitense Dolphin Interconnect
Solutions. Utilizza trasmettitori in arseniuro di gallio e una connessione
diretta allo zoccolo della cache di secondo livello presente sulla scheda
madre così da produrre velocità vertiginose (1 Gbps) nella replica dei
dati da un server all'altro. |
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