color
mixing |
miscelazione del colore |
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color
noise |
rumore nel colore |
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Descrive l'incorretta riproduzione del colore in un'immagine, ad esempio la presenza di punti spuri in un'area che dovrebbe essere completamente bianca. |
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color
temperature |
temperatura colore |
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Quanto la luce prodotta da un monitor oppure registrata da una fotocamera
tenda ai toni caldi oppure freddi. Maggiore è la temperatura, più ci si
spinge verso il bianco azzurrino. Vedi temperatura colore. |
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colorante
organico |
Una speciale sostanza colorante depositata sulla superficie vergine dei
CD-R e dei DVD-R (registrabili) che muta il proprio colore quando colpita
dal raggio laser di scrittura e perciò successivamente non riflette la
luce in quel punto durante le operazioni di lettura. Costituisce lo strato
di memoria permanente del disco. |
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colore
a 1 bit |
La visualizzazione monocromatica di un testo o di un'immagine. Gli unici due colori riconosciuti sono il bianco e il nero pieno, non esistono tonalità di grigio. |
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colore
a 10 bit per canale |
1024 sfumature di rosso, di verde e di blu che lo scanner fotografa per
ricavare alla fine, mediante successiva selezione, 256 sfumature corrette
per ciascuno dei tre colori le quali poi si combinano in 16 milioni di
tinte diverse. Una tecnica di scansione utilizzata negli scanner elettronici
per fotografie e diapositive dove invece di campionare solo 8 bit per
ciascuno dei tre canali primari, rosso, verde e blu (RGB), se ne campionano
10, per un totale di 30 bit invece dei 24 bit necessari per elaborare
l'immagine su computer. I bit aggiuntivi servono come riempitivo per garantire
che ciascun colore abbia tutte le 256 tonalità previste (8 bit) e che
non ci siano tonalità rimaste vuote per errore nel campionamento. Poiché
il campionamento digitale legge il valore di luce che arriva al sensore
dello scanner e lo approssima al valore di tonalità più vicino, succede
che due valori diversi, ma vicini, diventino lo stesso valore in uscita
eliminando valori tonali che invece sono presenti nell'originale. Aumentando
il numero di bit aumenta anche la probabilità che tutte le 256 "caselle"
vengano riempite da almeno un bit, producendo un'immagine più vicina all'originale.
La conversione da 30 bit a 24 bit (mediante la quale si riempiono le caselle
vuote) viene eseguita dal software dello scanner oppure dal software di
fotoritocco. Gli scanner più moderni si spingono ben oltre i 30 bit e
il limite consentito dagli attuali sistemi di fotoritocco è 48 bit. |
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colore
a 15 bit |
La visualizzazione di 32.768 colori contemporanei: 2^15. Questa "profondità
di colore" è stata utilizzata per un breve periodo all'inizio degli anni
Novanta quando le schede video disponevano di poca memoria per la costruzione
delle immagini a schermo e tuttavia si voleva produrre una rappresentazione
per lo meno verosimile delle immagini, che non era possibile con i soli
256 colori che erano disponibili sui modelli di base. Oggi è stata soppiantata
dal colore a 16 bit e a 24 bit. |
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colore
a 16 bit |
La visualizzazione di 65.536 colori contemporanei: 2^16. Viene offerta
sulla gran parte delle schede grafiche realizzate nella seconda metà degli
anni Novanta e consente di vedere immagini abbastanza realistiche anche
se non di qualità fotografica, per la quale occorrono 24 bit. |
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colore
a 24 bit |
La visualizzazione di 16,7 milioni di colori contemporanei: 2^24. Viene
anche definita modalità true color poiché rappresenta in modo abbastanza
fedele anche immagini di qualità fotografica. Costituisce la massima qualità
di visualizzazione raggiungibile dalle schede video moderne e rappresenta
il numero massimo di colori stampabili con un sistema d'impaginazione
e di fotoritocco basato su personal computer. |
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colore
a 36 bit |
Una tecnica di scansione utilizzata negli scanner elettronici per fotografie
e diapositive dove invece di campionare solo 8 bit per ciascuno dei tre
canali primari, rosso, verde e blu (RGB), se ne campionano 12, per un
totale di 36 bit invece dei 24 bit necessari per elaborare l'immagine
su computer. I bit aggiuntivi servono come riempitivo per garantire che
ciascun colore abbia tutte le 256 tonalità previste (8 bit) e che non
ci siano tonalità rimaste vuote per errore nel campionamento. Poiché il
campionamento digitale legge il valore di luce che arriva al sensore dello
scanner e lo approssima al valore di tonalità più vicino, succede che
due valori diversi, ma vicini, diventino lo stesso valore in uscita eliminando
valori tonali che invece sono presenti nell'originale. Aumentando il numero
di bit aumenta anche la probabilità che tutte le 256 "caselle" vengano
riempite da almeno un bit, producendo un'immagine più vicina all'originale.
La conversione da 36 bit a 24 bit (mediante la quale si riempiono le caselle
vuote) viene eseguita dal software dello scanner oppure dal software di
fotoritocco. Gli scanner più moderni hanno tutti una risoluzione di almeno
36 bit, ma al alcuni si spingono oltre. Il limite consentito dagli attuali
sistemi di fotoritocco è 48 bit. |
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colore
a 42 bit |
Una tecnica di scansione utilizzata negli scanner elettronici per fotografie
e diapositive dove invece di campionare solo 8 bit per ciascuno dei tre
canali primari, rosso, verde e blu (RGB), se ne campionano 14, per un
totale di 42 bit invece dei 24 bit necessari per elaborare l'immagine
su computer. I bit aggiuntivi servono come riempitivo per garantire che
ciascun colore abbia tutte le 256 tonalità previste (8 bit) e che non
ci siano tonalità rimaste vuote per errore nel campionamento. Poiché il
campionamento digitale legge il valore di luce che arriva al sensore dello
scanner e lo approssima al valore di tonalità più vicino, succede che
due valori diversi, ma vicini, diventino lo stesso valore in uscita eliminando
valori tonali che invece sono presenti nell'originale. Aumentando il numero
di bit aumenta anche la probabilità che tutte le 256 "caselle" vengano
riempite da almeno un bit, producendo un'immagine più vicina all'originale.
La conversione da 42 bit a 24 bit (mediante la quale si riempiono le caselle
vuote) viene eseguita dal software dello scanner oppure dal software di
fotoritocco. Solo gli scanner più costosi arrivano a una risoluzione di
42 bit, gli altri si fermano a 30 oppure 36 bit. Il limite consentito
dagli attuali sistemi di fotoritocco è 48 bit. |
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colore
a 8 bit |
La visualizzazione di 256 colori contemporanei: 2^8, che possono anche
trasformarsi in altrettanti toni di grigio nel caso di immagini in bianco
e nero. Tutti i computer prodotti dall'inizio degli anni Novanta dispongono
della capacità di gestire almeno 256 colori. Tutti i programmi funzionanti
sotto Windows usano interfacce grafiche con un massimo di 256 colori e
gran parte delle immagini disponibili su Internet (quelle in formato GIF
- Graphics Interchange Format) usano solo 256 colori. |
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COM |
COMmunication (porta di comunicazione) |
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Nome abbreviato della porta seriale che si trova su tutti i personal computer.
Quando ne esiste più d'una, le si identifica con un numero progressivo:
COM1, COM2 e così via. Il sistema operativo DOS e alcune applicazioni
di comunicazione consentono di utilizzare solo le prime quattro porte:
COM1, COM2, COM3 e COM4, assegnate a coppie di due rispettivamente all'IRQ
4 (COM1 e COM3) e all'IRQ 3 (COM2 e COM4) e perciò utilizzabili solo due
contemporaneamente. Windows 95 e 98 permettono di arrivare a COM5 e oltre. |
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com |
company (società) |
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Nel domain name system, il suffisso di dominio che viene assegnato alle
aziende. Può essere seguito, ma non obbligatoriamente, dall'identificativo
del dominio nazionale in cui l'azienda si trova (.it per l'Italia). |
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