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Glossario informatico
 
 

 DE - DF

densità ottica
E' una misura logaritmica che indica la densità del mezzo che la luce deve attraversare e quindi la quantità di luce che arriva effettivamente a destinazione. Nel caso di uno scanner fornisce la sensibilità alle differenze tonali e la capacità di penetrare anche aree scure. I valori tipici sono compresi fra 3 e 4. Maggiore è il valore, migliore è la qualità dello scanner e la capacità di vedere dettagli anche attraverso in aree scure del fotogramma.
dependency dipendenza
 
Una condizione in cui un'istruzione non può essere eseguita fino a quando non è stata completata l'elaborazione di un'altra. Una vera dipendenza si verifica quando il risultato (output) della prima diventa l'input della seconda. False dipendenze possono invece verificarsi quando le istruzioni vengono eseguite fuori sequenza, tuttavia questa difficoltà può essere superata ridenominando i registri interessati (come avviene nel P6 di Intel).
depth buffer buffer di profondità
 
Sinonimo di Z-buffer. Indica qual è l'oggetto più vicino all'osservatore, e quali sono invece gli oggetti nascosti in tutto o in parte da quest'ultimo. Un elemento essenziale per generare immagini tridimensionali sullo schermo bidimensionale di un computer. Indica la relativa profondità del pixel che compone un oggetto rispetto al punto di vista dell'osservatore. Quando una parte di un oggetto è collocata dietro a un altro oggetto, avremo un diverso valore di profondità tra i due e la parte nascosta non verrà tracciata sullo schermo. Si disegna solo quelle componenti dei diversi oggetti che si trovano sopra a tutti gli altri oggetti. Il depth buffer contiene, per ciascun pixel di ciascun oggetto, il valore di profondità relativa.
depth cueing
E' una tecnica simile al fogging, tranne per il fatto che i colori degli oggetti posti oltre una certa distanza dall'osservatore sfumano verso il nero anziché verso il bianco. Oltre che per nascondere l'orizzonte e gli oggetti lontani, questa tecnica si usa per conferire maggiore profondità alle scene che rappresentano ambienti chiusi. Vedi anche fogging.
depth of field profondità di campo
  La distanza entro cui gli oggetti sono a fuoco. Vedi profondità di campo.
DES Data Encryption Standard
 
Un algoritmo di cifratura sviluppato dal National Institute of Standards and Technology (NIST) per impedire la decodifica delle informazioni a chiunque non possieda una chiave di lettura. Lo standard DES decifra e codifica i dati usando una chiave a 56 bit le cui caratteristiche sono state adottate dal governo statunitense nella Federal Information Processing Standard Publication 46, pubblicata il 15 gennaio 1977 e successivamente abbandonate nel 1988. Questo documento imponeva l'impiego dell'algoritmo nella sola forma d'implementazioni hardware. Il DES non è il più avanzato tra i sistemi di cifratura, ma assorbe poche risorse di calcolo. La proposta originale prevedeva l'impiego di un codice a 128 bit, ma non fu adottata dal governo statunitense forse per conservare a se stesso la prerogativa di decifrare comunque il codice, in caso di bisogno, attraverso il ricorso a supercomputer.
Deschutes Vedi Pentium II Deschutes
descrittore
Un nome di categoria utilizzato per identificare un certo gruppo di dati. In programmazione, si tratta di un brano d'informazione memorizzata che viene utilizzato per descrivere qualcos'altro in termini di struttura, di contenuto oppure di altre proprietà. Il descrittore di un file, ad esempio, conterrebbe le dimensioni, la data di creazione e altre informazioni relative al file. Il descrittore di un disco, invece, indicherebbe al sistema operativo il tipo e la dimensione del disco.
desktop computer da tavolo
 
1. Denominazione tecnica che identifica un personal computer da tavolo di tipo generico, distinto dai computer portatili e dai server. Il desktop è il computer che l'utente qualsiasi ha sulla scrivania e che usa per il lavoro di tutti i giorni.
2. L'ambiente di lavoro, cioè la videata iniziale che il sistema operativo presenta a monitor quando il computer viene avviato e da cui è possibile accedere ai diversi programmi, raffigurati ciascuno nella forma di icone, e ai menu primari. Questo approccio è stato utilizzato per prima da Apple su Macintosh e quindi da Microsoft sulle diverse varianti di Windows.
deviazione standard
Valore che indica lo scostamento rispetto a un valore medio. Una quantità che viene calcolata per indicare la quantità di deviazione di un'intero gruppo di valori rispetto a un valore medio di riferimento. Più alto è valore della deviazione standard, maggiore sarà la dispersione dei valori. La si ottiene calcolando la media quadratica degli scarti, cioè la differenza tra ciascun valore e la media di riferimento calcolata in modo aritmetico. Viene anche definita scarto quadratico medio. Per ricavarla bisogna innanzi tutto calcolare la media aritmetica. Sottrarre la media così calcolata da ciascun valore nell'insieme. Elevare al quadrato lo scarto così ricavato. Sommare gli scarti che sono stati elevati al quadrato. Dividere la somma per il numero dei valori meno uno (N-1). Ricavare la radice quadrata del risultato così ottenuto. Vediamo un esempio di calcolo della deviazione standard: X1 X2 X3 X4 X5 88 93 95 70 68 la media aritmetica è: 82,8 la differenza al quadrato (scarto quadratico) di ciascun valore rispetto alla media è: X1: 88-82,8 = 5,2 quadrato: 27,04 X2: 93-82,8 = 10,2 quadrato: 104,04 X3: 95-82,8 = 12,2 quadrato: 148,84 X4: 70-82,8 = -12,8 quadrato: 163,84 X5: 68-82,8 = -14,8 quadrato: 219,04 La somma degli scarti quadratici è: 27,04 + 104,04 + 148,84 + 163,84 + 219,04 = 662,8 Diviso per il numero dei valori meno 1: 662,8 / 4 = 165,7 Radice quadrata del risultato calcolato: 12,87 (deviazione standard)
Device Bay vano di espansione
 
Una specifica che definisce un meccanismo per costruire periferiche capaci d'inserirsi nel computer senza il bisogno di aprire lo châssis e che definisce anche i vani che devono essere predisposti nel computer a questo scopo. Tra le periferiche utilizzabili, abbiamo tutte le varie unità disco da 5,25" e da 3,5" (dischi rigidi, lettori di CD-ROM e DVD, dischi magnetici removibili) più altri moduli particolari. I dispositivi vengono inseriti e rimossi a macchina accesa e il riconoscimento è automatico. A questo scopo, si usa all'interno del computer un bus USB oppure IEEE 1394.
device ID identificativo del dispositivo
 
Una singola stringa ASCII creata dall'enumeratore per identificare un dispositivo hardware e che viene usata come riferimento incrociato per controllare le informazioni registrate nel Registry su quel particolare dispositivo. Distingue ciascun dispositivo logico e ciascun bus da tutti gli altri presenti nel sistema.
device node nodo del dispositivo
 
La struttura informativa di base (data structure) che viene definita per un particolare dispositivo dal Configuration Manager. I device node vengono costruiti nella memoria del sistema nel momento in cui la macchina si avvia. Ne esiste uno per ciascun dispositivo riconosciuto e per ciascun enumeratore (driver per i dispositivi collegati in cascata allo stesso dispositivo primario come nel caso di un controller SCSI che governa diverse apparecchiature). Ciascun nodo contiene informazioni sulle risorse correntemente assegnate al dispositivo.
device object oggetto del dispositivo
 
Un tipo di oggetto presente solo a livello del nucleo del sistema operativo Windows e utilizzato per rappresentare un dispositivo fisico, logico oppure virtuale il cui driver sia stato caricato nel sistema.
devnode device node (nodo del dispositivo)
  Vedi device node
DFN Deutsches Forschnungnetz (rete della ricerca tedesca)
 
La rete della ricerca in Germania. L'indirizzo del sito Web è http://www.cert.dfn.de. E' collegata alla rete della ricerca europea EuropaNET di cui è anche azionista.
DFN-CERT
Deutsches Forschnungnetz-Computer Emergency Response Team (squadra d'intervento per le emergenze informatiche nella rete della ricerca tedesca)
 
Il centro di all'erta e difesa contro gli attacchi informatici all'interno della rete della ricerca tedesca che costituisce a sua volta una porzione della rete Internet europea. Svolge funzioni analoghe al CERT (Computer Emergency Response Team) statunitense. Dal 1993 fa parte del FIRST (Forum of Incident Response Teams) e attraverso questo scambia informazioni e collaborazione con molte altre squadre d'intervento attive in altri Paesi. L'indirizzo del suo sito Web è http://www.cert.dfn.de.
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