tastiera |
Uno dei tre componenti fondamentali di qualsiasi computer, insieme al
monitor e all'unità centrale. E' composta da circa un centinaio di tasti,
ciascuno dedicato a una lettera, a un numero, a simbolo oppure a una funzione.
Costituisce il mezzo principale con cui impartire comandi al computer
e digitare le informazioni che il computer deve elaborare. L'insieme di
lettere cambia seconda del paese in cui la tastiera deve essere utilizzata,
mantre alcuni tasti di comando sono universali, come le frecce di movimento
del cursore, la barra spaziatrice (che aggiunge spazi tra una parola e
l'altra), i tasti di avanzamento pagina, il tasto di ritorno a capo (detto
anche Return o Invio) e quello di cancellazione a ritroso (detto anche
Backspace). Nei notebook alcuni tasti hanno dimensione ridotta per rapportare
la larghezza complessiva della tastiera alla larghezza complessiva del
computer. |
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tastierino
numerico |
Una parte della tastiera dei personal computer riservata alle operazioni
aritmetiche. Riproduce la tastiera di una calcolatrice, con i dieci tasti
che vanno da 0 a 9, il tasto per le moltiplicazioni, per le sottrazioni,
per le divisioni e per la somma (più grande degli altri). Si trova all'estrema
destra delle tastiere, un po' discosto dal corpo principale dei tasti.
Una volta costituiva un accessorio da montare a parte, ma ormai è diventato
parte integrante di tutte le tastiere, salvo che quelle dei PC portatili,
dove per mancanza di spazio viene mescolato nella tastiera convenzionale,
attribuendo funzioni aggiuntive ad alcuni tasti normali. |
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TCAM |
Telecommunications Access Method |
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[reti IBM] Un sistema di accesso utilizzato per trasferire dati tra la memoria di massa primaria e i terminali locali oppure remoti. |
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TCO
'92 |
Per potersi fregiare del logo TCO '92 un monitor deve avere i requisiti
di emissione previsti dallo standard TCO e deve inoltre disporre di un
sistema di spegnimento automatico che interviene dopo che il monitor è
rimasto inutilizzato per un certo periodo, così da ridurre il consumo
di energia e di conseguenza preservare l'ambiente. |
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TCP |
Tape Carrier Package (impacchettamento a nastro portante) |
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Il formato con cui vengono forniti i processori Intel da montare su notebook.
Il processore è appoggiato su un nastro che riporta tutti i contatti elettrici
sulla scheda madre dove vengono saldati. Ha il vantaggio di occupare pochissimo
spazio e di facilitare la dissipazione del calore visto che il processore
è direttamente a contatto con grandi superfici di metallo ricavate nella
parte interna della struttura del notebook. |
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TCP
MSS |
Transmission Control Protocol Maximum Segment Size (massima dimensione del segmento per il protocollo di controllo della
trasmissione) |
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Definisce la lunghezza massima del segmento di dati TCP che Winsock può ricevere per quella connessione. |
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TCP
RWIN |
Transmission Control Protocol Receive Window (finestra di ricezione del per il protocollo di controllo della trasmissione) |
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Determina la quantità di dati che il computer ricevente è preparato ad accettare in ingresso. |
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TCP/IP |
Transmission Control Protocol/Internet Protocol (protocollo per il controllo della trasmissione/protocollo di Internet) |
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Una coppia di protocolli di comunicazione sviluppata dal Dipartimento
della Difesa statunitense che consente di condividere in rete informazioni
tra computer differenti. È meno efficiente di altri protocolli usati nelle
reti locali di personal computer, tuttavia è l'unico strumento per unire
computer dei tipi più disparati. Costituisce il legante e l'elemento centrale
di Internet. Un tutorial sul TCP/IP è disponibile nell'RFC 1180. |
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TDM |
Time Division Multiplexing (multiplazione a divisione di tempo) |
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Una particolare tecnica di multiplexing che trasmette contemporaneamente
segnali multipli a bassa velocità su una singola linea ad alta velocità.
La linea in uscita accetta a rotazione i dati provenienti da ciascun canale
in entrata così a che a ciascuno di questi venga dedicata una frazione
di tempo sempre uguale. Se avessimo tre canali in entrata, 1, 2 e 3, i
dati in uscita sarebbero: 111222333111222333, oppure 123123123, oppure
ancora 112233112233 a seconda dell'ampiezza del periodo di tempo riservato
a ciascun canale. All'altro estremo i singoli flussi vengono ricomposti
sfruttando la stessa tecnica di suddivisione a tempo. Ciascun canale viene
riservata una porzione di tempo fissa. All'altro capo della linea trasmissiva,
il treno d'impulsi viene analizzato da particolari circuiti logici che
ricostruiscono i segnali di messaggio originali, suddividendo ciascuno
nei rispettivi canali. Questa multiplazione viene usata per collegare
numerosi terminali remoti a un singolo computer centrale, sfruttando una
sola linea capace di trasportare il traffico cumulato di tutti. La tecnica
varia da sistema a sistema, ma di solito i segnali digitali che formano
i caratteri del messaggio vengono raggruppati in un'unità di breve durata,
chiamate trame, e vengono trasmessi come tanti vagoncini uno in coda all'altro.
La lunghezza del v agoncino è determinata dalla durata della casella di
tempo riservata a ciascun canale. Nella trama troviamo alcuni bit di controllo
che identificano il terminale mittente. |
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Telecommunications
Access Method |
[reti IBM] Un sistema di accesso utilizzato per trasferire dati tra la memoria di massa primaria e i terminali locali oppure remoti. |
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teleobiettivo |
Obiettivo che fa apparire vicine le cose lontane e che offre un campo
di visione molto ristretto. La funzione primaria del teleobiettivo consiste
nell'ingrandire oggetti distanti. L'ingrandimento è proporzionale alla
lunghezza dell'obiettivo medesimo. Nelle macchine fotografiche tradizionali,
la lunghezza focale di questi obiettivi comincia dai 70 millimetri (distanza
tra il centro della lente e il piano della pellicola) per arrivare fino
a 200, 300, 500 e 1000 millimetri. Nelle fotocamere digitali, dove si
usano dimensioni inferiori grazie alla ridotta dimensione del sensore
CCD che sostituisce la pell icola, il teleobiettivo è lungo pochi centimetri
e raramente si superano lunghezze equivalenti a una focale da 110 millimetri
su una macchina tradizionale. I teleobiettivi tra 70 e 135 millimetri
sono ottimi per i ritratti poiché consentono di fotografare il soggetto
senza stargli troppo vicino, il che lo infastidiriebbe, permettono di
isolare il viso rispetto agli oggetti circostanti e ne smussano gli eventuali
difetti, grazie all'effetto della distanza. |
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teleprocessing |
Un termine usato da IBM per indicare il trasferimento dati e che in qualche
modo richiama il fatto che le informazioni vengono elaborate a distanza
rispetto alla posizione del terminale utente. |
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Telnet |
Un protocollo di emulazione di terminale che consente di effettuare il
login a una macchina remota collegata a Internet. Per estensione anche
il nome dell'applicativo che lo implementa. Durante la connessione usa
la well known port numero 23. Le sue specifiche sono definite nell'RFC
854 anche disponibile come STD 8. |
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temperatura
colore |
Quanto la luce prodotta da un monitor oppure registrata da una fotocamera
tenda ai toni caldi oppure freddi. Maggiore è la temperatura, più ci si
spinge verso il bianco azzurrino. 1. Una regolazione dei monitor a colori,
importante per le applicazioni artistiche. Consiste nel definire la gradazione
del bianco. Tecnicamente è una misura della lunghezza d'onda dominante
e della purezza del colore che il monitor presenta con uno schermo completamente
bianco. La misura corrisponde a un punto sul diagramma di cromaticità
CIE. Le temperature di colore al di sopra dei 10.000 gradi Kelvin mostrano
una colorazione leggermente azzurrina mentre la colorazione diventa giallognola
al di sotto dei 3.000 gradi Kelvin. L'industria usa il valore di 5.000
gradi Kelvin, molto vicina alla temperatura di colore della luce solare,
quale standard per verificare il colore delle fotografie. 2. In fotografia
indica quanto la luce esistente in una scena sia calda o fredda, misurandola
sempre con i gradi Kelvin. La luce proiettata dal sole in una giornata
con cielo sereno ha una temperatura di 5.500 gradi Kelvin e questo costituisce
il valore di riferimento per le pellicole di uso comune (luce diurna,
alias daylight) e per i flash. La luce di una giornata nuvolosa ha una
temperatura di 7.000 gradi Kelvin, la luce di una lampada a incandescenza
al quarzo (del tipo usato in fotografia) ha una temperatura di 3.200 gradi
Kelvin (usata come riferimento per le pellicole a luce artificiale, dette
anche pellicole per illuminazione al tungsteno). La luce di una lampada
a incandescenza di uso casalingo ha una temperatura che va da 2.800 a
2.900 gradi Kelvin. |
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