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Glossario informatico
 
 

 MA - MB

Manchester encoding codifica di Manchester
 
La codifica usata per la trasmissione di bit su una rete Ethernet. Il segnale passa da un valore di tensione positivo a un valore di tensione negativo per indicare la cifra binaria 0 e da un valore di tensione negativo a un valore di tensione positivo per indicare la cifra binaria
1. La transizione avviene nella seconda metà del periodo temporale riservato a quel bit e si sviluppa con una velocità definita e costante così da fornire una frequenza di sincronizzazione per tutte le macchine collegate alla rete. Nel caso di Ethernet questa frequenza è di 20 MHz.
MAP
Manufacturing Automation Protocol (protocollo di automazione di stabilimento)
 
Un protocollo originariamente sviluppato da General Motor nel 1982 e successivamente proposto come standard per interconnettere in rete computer, macchine utensili programmabili e altre apparecchiature che si trovano all'interno di uno stabilimento. Usa tipicamente una rete locale con sistema di accesso a gettone (token passing) e una topologia elettrica a bus. Vedi anche 802.4.
MAPI
Messaging Application Programming Interface (interfaccia di programmazione applicativa per la messaggistica)
 
Un'API sviluppata da Microsoft e da altri costruttori di computer per fornire alle applicazioni Windows un'interfaccia verso i vari sistemi di posta elettronica esistenti, senza avere vincoli rispetto all'ambiente in cui tale interfaccia dovrà funzionare. Tra i sistemi di posta supportati troviamo Microsoft Mail, Novell MHS, PROFS di IBM e cc:Mail - Notes Mail di Lotus. Esiste anche una versione ridotta di questa API, chiama Simple MAPI, a disposizione degli sviluppatori per costruire applicativi (wordprocessor, fogli elettronici e via dicendo) capaci di scambiare messaggi e file con altre macchine collegate in rete. MAPI fa anche parte della WOSA (Windows Open Service Architecture).
mappa cliccabile
Nomignolo delle cosiddette imagemap, così chiamate perché quando l'utente porta il cursore su una porzione della mappa (o di una figura) e clicca col mouse, il browser attiva un collegamento all'URL che è abbinato a quella particolare porzione di figura grafica.
mappare
L'atto di far apparire una porzione di memoria a un indirizzo diverso da quello vero (di solito questa tecnica viene utilizzata per accedere alla memoria estesa).
mappatura Vedi mapping
mapping mappatura
 
1. L'associazione logica tra un identificativo di disco disponibile sulla macchina locale (ad esempio la lettera G) e un volume (partizione, disco o insieme di dischi) disponibile sul server. Può essere temporanea o permanente. Serve a lavorare sul disco remoto vedendolo come se fosse un disco locale, senza dover tutte le volte ritrovare o ricostruire il percorso per raggiungerlo.
2. L'associazione tra l'indirizzo fisico di una scheda di rete e il relativo indirizzo IP eseguita dal protocollo ARP.
maschera di contrasto
Un filtro per migliorare il contrasto di un'immagine digitale. Utilizza una versione leggermente sfuocata (unsharp) dell'immagine e la confronta con quella originale per evidenziarne contorni e dettagli. In Photoshop questo filtro produce i migliori risultati possibili tra i vari filtri di contrasto disponibili e ha la peculiarità di poter essere dosato finemente al fine di ottenere il miglior risultato desiderato.
mask pitch L'equivalente di dot pitch usato nei monitor con slot mask.
master/slave
In un sistema dotato di due dischi IDE identificati come C e D, il master è il disco con priorità maggiore, ossia C, mentre lo slave è il disco secondario, ossia D, che risponde alle richieste del primo. La configurazione di un disco come unità master o slave è attuata mediante interruttori e ponticelli presenti sull'elettronica del drive.
matrice attiva Vedi TFT
matrice passiva
La più economica tra le tecnologie per produrre display a colori per i notebook. Si basa sull'uso di cristalli liquidi e di filtri a colori che influenzano il passaggio della luce artificiale prodotta da un elemento di retroilluminazione. Ha lo svantaggio di produrre immagini poco luminose e difficili da vedere quando si osserva lo schermo da una certa angolazione e non direttamente di fronte. Presenta anche aloni che prolungano le linee orizzontali e verticali presenti sullo schermo. Non riesce a visualizzare bene immagini in rapido movimento, come il mouse che lascia la scia oppure scompare per poi riapparire quando nel punto in cui lo abbiamo fermato (effetto sottomarino). Vedi anche dual scan. Si dice passiva poiché non è in grado di mantenere nel tempo le informazioni da visualizzare e richiede l'esistenza di un campo elettrico per formare l'immagine, una riga alla volta, immagine che inizia subito a dissolversi quando il campo elettrico passa ad attivare la riga successiva. Hanno un tempo di risposta di 300 millisecondi, contro i 50 millisecondi della matrice attiva, e offrono un contrasto di 30:1 contro il 150-200:1 ottenibile con un display a matrice attiva.
MAU Multistation Access Unit (stazione di accesso per stazioni multiple)
 
Un hub (concentratore) multiporta verso cui confluiscono con disposizione a stella tutte le connessioni di un gruppo di stazioni connesse con una rete Token Ring. Il suo scopo è di creare una connessione elettrica tra le varie macchine permettendo che queste vengano inserite e tolte in qualsiasi momento senza interrompere la continuità di connessione delle altre. Ogni raggio di estensione verso una singola stazione prende il nome di lobo e tipicamente ne esistono da 8 a 16 per ogni concentratore ed è possibile interconnettere tra loro fino a 12 concentratori. Dietro a ogni porta di connessione c'è un relè che chiude il circuito quando si estrae un connettore scollegando una stazione (così da consentire continuità di connessione delle altre stazioni che sono rimaste collegate). Quando s'inserisce un nuovo lobo, il relè si apre per renderlo parte integrante del circuito elettrico lungo il quale transitano i dati. Il relè viene usato anche per tagliare fuori una stazione che è ancora collegata ma la cui scheda d'interfaccia non risponde più ai periodici segnali di verifica che le arrivano dal concentratore (segno che è guasta). I MAU sono dispositivi passivi. La loro versione "attiva", cioè gestibile a distanza prende il nome di CAU (Controlled Access Unit). Un altro significato attribuito alla sigla MAU è Medium Attachment Unit in riferimento a un hub Ethernet convenzionale, ma questa definizione di fatto non è usata.
Mb/s Megabit per secondo
 
Unità di misura della velocità trasmissiva che equivale a un milione di bit per secondo. Vedi anche Mbps.
Mbd Mega baud
 
Unità di misura della velocità trasmissiva che equivale a un milione di baud.
MBone Multicast Backbone
 
Una rete virtuale create all'interno di Internet per veicolare trasmissioni multimediali.
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