LPD |
Line Printer Daemon |
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Un processo che fa parte delle procedure di accodamento e spooling sviluppate all'università di Berkeley che consente di stampare utilizzando il comando lpr. |
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lpi |
lines per inch (linee per pollice) |
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Linee diagonali immaginarie che attraversano una pagina e che formano alle intersezioni dot cluster (grappoli di punti) usati per la generazione di mezze tinte. |
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LPT |
Line Printer (porta stampante di linea) |
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Il nome abbreviato usato sui personal computer per identificare la porta parallela. La porta primaria si chiama LPT1, ma ne possono esiste altre come LPT2. |
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LQR |
Link Quality Report (rapporto sulla qualità del collegamento) |
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Un protocollo usato opzionalmente all'interno del protocollo PPP per fornire
indicazioni su quanti dati vanno perduti durante la trasmissione sulla
linea. Dati sul monitoraggio della qualità della linea sono riportati
nell'RFC 1333. |
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LRU |
Least Recently Used (usato meno recentemente di altri) |
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Un algoritmo utilizzato per la paginazione della memoria che sposta in memoria virtuale le informazioni usate meno di recente. |
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LU |
Logical Unit (unità logica) |
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Nelle reti SNA identifica una delle interfacce logiche (software) attraverso
le quali l'utente accede ai servizi di rete. Predispone la sessione di
collegamento tra le applicazioni locali e i servizi offerti da vari tipi
di sistemi. La definizione comprende anche i protocolli usati per regolare
tale sessione. |
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luce
artificiale |
Qualsiasi luce diversa dal sole, in particolare quella prodotta dalle
lampade a incandescenza. Nelle fotocamere digitali, qualsiasi luce in
aggiunta o sostituzione a quella del sole. Le fotocamere digitali riescono
ad adattarsi in modo automatico a ogni tipo di luce artificiale, riproducendo
colori corretti senza bisogno di filtri. In fotografia esistono invece
pellicole tarate per funzionare con la luce artificiale prodotta da particolari
lampade al tungsteno con rivestimento di quarzo. Queste lampade hanno
una temperatura colore di 3.200 gradi Kelvin (circa 1.900 gradi centigradi).
Le stesse pellicole possono essere utilizzate con profitto anche con le
normali lampade a incandescenza di uso domestico (che hanno una temperatura
colore compresa tra 2.800 e 2.900 gradi Kelvin) producendo colori un po'
più caldi del solito. Se invece ut ilizzate una pellicola standard per
luce diurna (daylight) sotto illuminazione artificiale otterrete foto
che tendono al rosso e che alterano i colori originali. La pellicola per
luce tungsteno usata invece sotto la luce del sole produce foto che tendono
al blu. Nel caso di luce artificiale fluorescente non esiste una pellicola
predisposta, ma bisogna ricorrere a un filtro che corregga l'effetto verdastro
generato dalle luci al neon. |
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luce
diurna |
La luce del sole, circa a mezzogiorno, durante una giornata con cielo
sereno. Costituisce il tipo di luce rispetto alla quale sono tarate le
pellicole fotografiche di uso comune. Si riferisce all'illuminazione prodotta
sul soggetto dalla combinazione del sole e del riflesso di un cielo sereno,
circa a mezzogiorno. Questo è il tipo di luce che viene riprodotto artificialmente
dalle lampade flash e su cui funzionano anche tutte le fotocamere digitali.
Viene contraddistinto da un valore di "temperatura" di 5.500 gradi Kelvin
(equivalenti a circa 5.200 gradi centigradi). |
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luci |
La porzione più chiara di un'immagine dove il bianco raggiunge la sua
massima purezza. Anche qualsiasi porzione di colore o di nero che abbia
un valore d'intensità inferiore al 10 per cento. |
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luminance |
luminanza |
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Vedi luminanza |
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luminanza |
Descrive la componente bianca e nera di un segnale video. La quantità
di luminanza contenuta nel segnale video è direttamente proporzionale
all'intensità della luce nell'immagine che ne verrà rappresentata. Chiamata
anche luminosità. E' una delle tre caratteristiche dell'immagine codificate
mediante il sistema televisivo composito, nel quale viene rappresentata
mediante la lettera Y. Vedi YUV. |
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luminosità |
1. La quantità di luce che emana da un monitor e che viene regolata mediante
una manopola oppure dei pulsanti montati sul monitor medesimo.
2. Il grado
di oscurità relativa del colore presente in un'immagine, misurato in una
gradazione che va dal nero al bianco, con tutte le sfumature intermedie.
E' uno dei componenti del modello HSB (Hue Saturation Brightness). |
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lunghezza
focale |
La distanza tra il centro ottico della lente e il piano della pellicola,
quando la lente e messa a fuoco sull'infinito. Viene solitamente misurata
in millimetri. Per fotocamere con pellicola convenzionale da 35 millimetri,
si considera normale la lunghezza focale di 45-50 mm perché produce un'immagine
molto simile a quella percepita dai nostri occhi. E' anche la più vicina,
come misura, alla diagonale del fotogramma che misura 43 mm (24 mm di
altezza e 36 mm di lunghezza). Gli obiettivi con lunghezza superiore vengono
chiamati teleobiettivi e ingrandiscono l'immagine, riducendo il campo
di visione. Gli obiettivi con lunghezza inferiore si chiamano grandangolari
e rimpiccioliscono l'immagine, allargando il campo di visione. |
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LVTTL |
Low Voltage Transistor Transistor Logic (Transistor Transistor Logic a bassa tensione) |
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Una varietà di circuiti TTL che funziona con una tensione di alimentazione
di 3,3 volt. Il valore minimo di tensione per riconoscere uno stato "alto"
è di 2 volt, mentre quello massimo per riconoscere uno stato "basso" è
di 0,8 volt in ingresso. |
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LWIR |
Long Wavelenght InfraRed (infarossi a onda lunga) |
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La gamma di raggi infrarossi che va dagli 8 ai 14 micron, con una quasi
totale trasmissibilità nella sotto-fascia che va da 9 a 12 micron. Offre
visibilità eccellente per gran parte degli oggetti presenti sulla superficie
terrestre. |
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LZW |
Lempel-Ziv-Welch |
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Un metodo di compressione molto diffuso che garantisce il mantenimento
di tutti i dati contenuti nel documento originale e che tipicamente raggiunge
un rapporto di compressione massimo di 2,8:1. Il metodo trae le sue origini
da due tecniche inventate da Jacob Ziv e da Abraham Lempel. La tecnica
LZ77 esamina un blocco di dati di lunghezza fissa ed elimina qualsiasi
ripetizione della medesima informazione inserendo al posto della ripetizione
un puntatore che rimanda alla prima e unica copia di quel particolare
dato. La tecnica LZ78 esamina i dati e crea un dizionario contenente le
frasi ripetute, inserendo poi nel documento compresso alcuni puntatori
che rimandano a tali frasi. Questo sistema di compressione è stato brevettato
da Unisys nel 1985 ed è stato adottato da CompuServe per il formato grafico
GIF e dai modem ad alta velocità come parte dello standard V.42bis (che
regola appunto il modo in cui il modem comprime le informazioni prima
di trasmetterle sulla linea e decomprime quelle in arrivo prima di inviarle
al computer, in questo caso il massimo rapporto di compressione raggiungibile
è di 4:1). |
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