jabber |
farfugliamento |
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Una trama Ethernet troppo lunga, prodotta dalla trasmissione continua
e incontrollata di una stazione la cui scheda d'interfaccia si è guastata
oppure da un ripetitore difettoso. Supera la dimensione massima di 1518
byte e non passa la verifica del CRC. Per definizione una qualsiasi interfaccia
non può trasmettere per più di 150 millisecondi, il tempo che ci vuole
perr inviare sulla rete 1518 byte, se la trasmissione continua per più
tempo si tratta di una situazione di jabber. La presenza di queste trame
può congestionare la rete. |
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jaggies |
seghettature |
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Effetto visivo a dente di sega o scalettatura su un'immagine digitale.
Lo si nota particolarmente sui bordi o sulle linee diagonali. A volte
viene anche chiamato pixelisation. |
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JANET |
Joint Academic NETwork (rete accademica unificata) |
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Una rete di posta elettronica nata mella metà degli anni Ottanta e gestita
dalle università e da altre istituzioni britanniche. Originariamente funzionava
mediante il protocollo X.25 per fornire accesso al sistema in qualsiasi
punto del globo, sfruttando anche connessioni con altre reti come ad esempio
BITNET (Because It's Time NETwork) e JUNET (Japanese Unix Network). Già
nel 1987 si è integrata in Internet collegandosi con la NSFnet. Viene
gestita dall'UKERNA (UK Education and Research Networking Association)
che fornisce i propri servizi a tutti i centri di ricerca britannici. |
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Java |
Un linguaggio di programmazione a oggetti sviluppato da Sun Microsystems
per la costruzione di oggetti applicativi da scaricare a distanza. In
origine era stato concepito per funzionare su apparati domestici come
i televisori programmabili, poi emerse quasi per la caso la sua ampia
applicabilità al mondo Internet. Consente di realizzare applicazioni di
dimensioni sufficientemente piccole da poter essere scaricate via modem
in pochi minuti. Una volta arrivata sulla macchina dell'utente, questa
applicazione eseguite qualche tipo di lavoro che può essere semplice come
creare un'animazione sulla pagina Web visualizzata nel browser oppure
più elaborata come un semplice word processor o foglio elettronico. Sulla
macchina client deve essere disponibile una Java Virtual Machine, cioè
un particolare software scritto appositamente per quel sistema e capace
di interpretare i comandi Java. Le Virtual Machine cambiano da un tipo
di macchina all'altro e da un sistema operativo all'altro, mentre invece
il codice eseguibile dell'applicativo scritto in Java rimane sempre lo
stesso. Questo permette al programmatore di scrivere la sua applicazione
una sola volta e quindi farla funzionare su una gran varietà di piattaforme.
La struttura di Java segue il modello del C++ e si presenta piuttosto
ostica per il principiante. Il programma sorgente viene chiamato "byte
code" e deve essere trasformato in codice eseguibile al momento dell'esecuzione
(run time). Questo lavoro viene svolto dall'interprete contenuto nella
Virtual Machine. Il nome deriva da un caffè colombiano molto diffuso negli
Stati Uniti. |
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Java
applet |
piccola applicazione Java |
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Una piccola applicazione realizzata con linguaggio Java che può essere
scaricata via rete ed eseguita in locale mediante le funzioni d'interpretazione
del linguaggio Java incorporate nel proprio browser. |
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Java
Beans |
chicchi di Java (caffè) |
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Un'API, neutrale rispetto alle diverse architetture e piattaforme, che
viene utilizzata per creare e usare componenti Java dinamici. Lo sviluppatore
definisce componenti indipendenti uno dall'altro che possono essere utilizzati
e riutilizzati in numerose combinazioni così da formare nuove applicazioni
che a loro volta vengono usate all'interno di un browser Web oppure in
altri tipi di ambienti. Non è necessario che i componenti siano simili,
in effetti possono essere di tipo eterogeneo e nascere da sviluppatori
e da ambienti di sviluppo differenti, ma quel che conta è che possono
colloquiare dinamicamente. I Java Beans sono portabili su qualsiasi piattaforma
abilitata all'esecuzione di codice Java. In futuro i Java Beans non saranno
solo un'architettura di collegamento e di controllo perr l'unione di diversi
oggetti software, ma diventeranno essi stessi componenti da riutilizzare
a piacere come se fossero elementi di Lego, così da portare la programmazione
Java a livello anche dei meno esperti. |
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Java
Virtual Machine |
macchina virtuale per Java |
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L'interprete che esegue le applicazioni Java scaricate dalla rete e che
è stato realizzato su misura per la macchina particolare su cui queste
applicazioni dovranno essere eseguite. L'applicazione Java può essere
eseguita all'interno di qualsiasi sistema operativo e con qualsiasi processore
senza bisogno di modifica, a condizione però che esista una Java Virtual
Machine per quel particolare sistema operativo e processore. |
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JavaScript |
Un linguaggio di scripting (programmazione semplificata) che Netscape
ha realizzato per il suo browser Navigator. E' più semplice da utilizzare
rispetto al linguaggio Java originale, ma è anche meno potente di quest'ultimo.
Si utilizza come interfaccia utente la pagina HTML in cui lo script è
contenuto, mentre invece con Java è possibile produrre liberamente qualsiasi
tipo d'interfaccia utente. Alla pari dei programmi Java, anche JavaScript
viene compilato al momento dell'esecuzione dalla macchina client. Può
essere utilizzato in abbinamento ad altre applicazioni realizzate con
Java. |
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JBOD |
Just a Bunch Of Drives (semplicemente un ammasso di dischi) |
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Una batteria di dischi senza funzioni di ridondanza che usa un protocollo
particolare per distribuire i dati su più unità disco, ma senza informazioni
di parità per ricostruire il contenuto in caso di guasto. Questo sistema
tecnicamente prende il nome di RAID 6 e viene utilizzato soprattutto sulle
batterie Storageworks di Digital Equipment. |
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JDBC |
Java Database Connectivity (connessione a database ODBC da applicazioni Java) |
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Un'interfaccia per accedere a database ODBC partendo da un'applicazione Java. |
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JDK |
Java Developer's Kit (kit di sviluppo per Java) |
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Un kit di programmazione per sviluppare applicazioni con Java. |
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JEDEC |
Joint Electronic Devices Engineering Council (comitato unificato per l'ingegnerizzazione dei dispositivi elettronici) |
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Organizzazione statunitense che riunisce diversi produttori di circuiti
a semiconduttore e che definisce a livello internazionale le specifiche
per i circuiti integrati e per i package (contenitori) in cui tali circuiti
sono inseriti. |
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JEIDA |
Japanese Electronics Industry Development Association (associazione per lo sviluppo dell'industria elettronica giapponese) |
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Il comitato giapponese che standardizza il formato delle schede di memoria usate sulle fotocamere digitali e su altre apparecchiature elettroniche. |
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JES |
Job Entry Subsystem |
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Un software che consente la comunicazione batch tra due mainframe IBM
dotati di sistema operativo MVS. Accetta dati provenienti da terminali
remoti che li caricano in modalità batch e li elabora secondo una scala
di priorità per poi trasmettere i risultati ai terminali medesimi. |
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JFIF |
JPEG File Interchange Format (formato di scambio dei file compressi definito da JPEG) |
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Un formato proposto in origine dal Joint Photographics Experts Group come
base per la registrazione su schedine di memoria delle immagini riprese
con fotocamere digitali. Una sua evoluzione è rappresentata dal CIFF (
Camera Image File Format) formato che usa alcuni campi riservati del formato
JFIF per registrare la velocità di otturatore usata per lo scatto e il
tipo di fotocamera su cui quell'immagine è stata ripresa. |
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