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Palazzo
Chiaramonte
detto
Steri
da
"Hosterium",
che
significa
"palazzo
fortificato",
presenta,
oltre
al
carattere
del
palazzo
anche
quello
della
fortezza.
La
costruzione
del
palazzo
si
svolse
intorno
al
1320,
per
volere
di
Manfredi
Chiaramonte
che,
con
questa
costruzione,
volle
ostentare
la
potenza
della
sua
Casata.
L'edificio,
che
si
presenta
all'esterno
come
un
volume
chiuso,
ha
un
impianto
quadrato.
Originariamente
a
due
piani,
fu
dotato
del
terzo
nella
seconda
metà
del
XIV
sec.
I
prospetti
sono
arricchiti
da
eleganti
bifore,
alcune
delle
quali
presentano
esili
colonnine
tortili
e
sono
concluse
da
archetti
decorati
a
fasce
bicrome.
All'interno
spicca
la
"Sala
Magna"
che
presenta
un
soffitto
ligneo
decorato
da
tre
maestri
siciliani
nell'arte
della
decorazione
nel
1377.
Nel
soffitto
si
svolge
come
in
un
ciclo
narrativo
una
serie
di
scene
ispirate
alle
avventure
cavalleresche.
La
storia
del
palazzo
Steri
è
intessuta
di
eventi
cruenti,
infatti:
Nel
1392
Andrea
Chiaramonte
fu
decapitato
davanti
al
suo
palazzo,
dal
1468
al
1517
fu
sede
dei
re
Aragonesi
e
vicerè
spagnoli
e
fu
teatro
di
moti
popolari.
Nel
1600,
lo
Steri,
fu
sede
del
tribunale
dell'inquisizione
del
Santo
Uffizio
per
cui
l'edificio
venne
adattato
al
suo
triste
ruolo
con
la
costruzione
delle
carceri
e
della
sala
delle
torture
al
piano
inferiore
del palazzo
mentre,
nella antistante
piazza
Marina,
venivano
svolte
le
esecuzioni
capitali
di
condannati.
Abolita
l'istituzione
del
Tribunale
dell'inquisizione
nel
1782,
le
carceri
furono
aperte
e
vennero
distrutti
gli
strumenti
di
tortura.
Dai
primi
dell'800
lo
Steri
divenne
sede
di
uffici
giudiziari
e
dopo
parziali
restauri
è
stato
destinato
a
sede
del
Rettorato
dell'Università
di
Palermo.
Graffiti
nelle
carceri
segrete
dell'Inquisizione
(foto
7)
"Cavuru
e
friddu
sentu
ca,
mi
piglia
la
terzuru,
tremunu
li
vudella,
lu
cori
e
l'alma
s'assuttiglia".
Che
tradotto
in
italiano
significa:
"Sento
freddo
e
caldo,
mi
ha
preso
la
febbre
terzana,
mi
tremano
le
budella,
il
cuore
e
l'anima
mi
diventano
piccoli
piccoli...".
E'
il
grido
di
dolore
di
una
delle
"streghe"
condannate
al
rogo
dall'Inquisizione,
affidato
a
una
scritta
in
dialetto
incisa
con
un
punteruolo
sulla
parete
di
una
cella
del
carcere
dello
Steri
a
Palermo.
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PALAZZO
CHIARAMONTE
STERI
Piazza
Marina
Visite:
da
martedì
al
sabato
ore
09:00-13:00-14:30-18:30
domenica
ore
10:00-14:00
lunedi
chiuso
Per
informazioni
contattare
Federico
II
s.r.l.
Via
Marchese
di
Villabianca
21
Palermo
tel.
0916253892
fax
091343616
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