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Glossario informatico
 
 
486
La famiglia di processori a 32 bit che Intel ha annunciato nel 1989 e che ha prodotto per il grande mercato dei personal computer fino alla fine del 1996. Il processore ha quindi continuato a essere impiegato all'interno di sottosistemi, come i controller i per i dischi. Costituisce un evoluzione della precedente famiglia 386 rispetto alla quale aggiungeva, sullo stesso chip del processore, 8 KByte di cache di primo livello e un'unità per il calcolo in virgola mobile. La cache di primo livello viene usata per accelerare l'accesso a dati e alle istruzioni che altrimenti dovrebbero essere recuperate ogni volta dalla memoria esterna, con maggiori cicli di attesa. Nasce come processore per le applicazioni multitasking (diverse operazioni attive in contemporanea) e, a seconda della frequenza di lavoro, offre una potenza da due a cinque volte superiore rispetto a quella di un 386. E' stato prodotto in numerose varianti ed è stato successivamente rimpiazzato dal processore Pentium. Il 486 in versione originale, detto anche 486DX, conteneva 1.185.000 transistor fabbricati con uno spessore di 1 micron (un millesimo di millimetro) e usava 168 piedini. Alla pari del 386, il 486 disponeva di tre modalità di funzionamento distinte: real mode (modalità reale), protected mode (modalità protetta) e virtual 8086 mode (modalità 8086 virtuale). Nella prima modalità, come già accadeva per il 286, simulava in tutto e per tutto il comportamento di un 8086 e consentiva d'indirizzare 1 MByte di memoria. Questa modalità è stata usata per garantire compatibilità con le applicazioni MS-DOS precedenti. In protected mode, permetteva d'indirizzare 4 GByte di RAM reale, proteggendo fisicamente l'accesso alla memoria in modo da evitare conflitti tra le applicazioni a 32 bit, fornendo un sistema di paginazione per indirizzare con sicurezza tutta la memoria disponibile e offrendo un meccanismo più efficace di gestione generale della memoria. Questa modalità è stata utilizzata dal sistema operativo OS/2 e da Windows. Il virtual 8086 mode consentiva invece di replicare sullo stesso sistema tante macchine virtuali 8086, ciascuna delle quali si comportava come se fosse un 8086 indipendente. In pratica la memoria veniva suddivisa in tante zone da 1 MByte, tra loro completamente isolate, e la macchina poteva eseguire diverse applicazioni DOS in contemporanea, ciascuna all'interno di una propria macchina virtuale. Quest'ultima modalità ha consentito una prima forma rudimentale di multitasking fino all'arrivo della versione stabile a 32 bit di Windows e di OS/2. Produttori Intel e AMD (con modelli diversi) Data d'introduzione 10 aprile 1989 Frequenza di clock (MHz) 16, 20, 25, 33, 40, 50, 66, 75, 80, 100, 120 Velocità del bus (MHz) 16, 20, 25, 33, 50 Cache di primo livello integrata 8 KByte, 16 KByte Cache di secondo livello integrata nessuna (esterna su scheda madre) Architettura interna 32 bit Bus esterno 32 bit Modello di elaborazione singola unità di calcolo sugli interi che elabora istruzioni complesse (CISC) Calcolo in virgola mobile integrato sì Possibilità di multiprocessing nessuna nativa Estensioni nessuna Bus di espansione ISA a 16 bit, 8 MHz, 8 MByte/sec - EISA a 32 bit, 8 MHz, 33 MByte/sec MCA a 32 bit, 40 - 80 MByte/sec - VL-bus a 33 - 40 MHz Numero di transistor 1.185.000 Tecnologia del processo 1 - 0,8 micron (0,6 versione DX) Bipolare-CMOS Numero di piedini 168 Tipo di contenitore pin-grid array Alimentazione interna 5 - 3,3 volt

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