Un protocollo progettato nel 1989 per l'instradamento di pacchetti che
devono essere scambiati mediante Internet tra due sistemi autonomi (due
insiemi di reti coordinate da una singola entità organizzativa e raccolte
su due dorsali separate) e che nasce come sostituto per il protocollo
originale EGP (Exterior Gateway Protocol) codificato per ARPAnet. Il BGP
definisce un nuovo metodo d'instradamento che invece di concepire Internet
come una serie di sistemi autonomi tutti collegati alla medesima dorsale
comune (tecnicamente definita core) la concepisce invece come una serie
di dominii che a loro volta confinano (border) con una o più reti adiacenti.
L'instradamento del pacchetto può perciò seguire diversi percorsi differenti
e non deve essere sempre convogliato attraverso una singola dorsale comune
(come avviene per il protocollo EGP) che finirebbe per intasarsi. Le informazioni
sui vari percorsi disponibili vengono scambiati reciprocamente tra i vari
sistemi autonomi, indicando anche il percorso completo per raggiungere
ciascuno di essi. Per mezzo di questi dati è possibile costruire un grafico
d'interconnessione. La capacità d'instradamento viene distribuita uniformemente
in ciascuno dominio così che il pacchetto in transito possa sempre trovare
una via alternativa se quella primaria risultasse bloccata. E' anche possibile
imporre l'uso di un percorso anziché di un altro. Infatti questo protocollo
prevede un instradamento basato su regole (policy-based routing) e queste
regole vengono impostate dall'amministratore di rete e determinano il
comportamento della rete quando esistono diversi percorsi alternativi.
Grazie all'impiego del BGP non è più indispensabile connettere ogni nuova
rete autonoma direttamente alla dorsale primaria (core - creata negli
USA), bensì si possono utilizzare dorsali internazionali, nazionali e
regionali, a piacimento. Il traffico viene suddiviso in due tipi: traffico
locale e traffico di transito. Locale è il traffico che inizia e termina
all'interno dello stesso sistema autonomo (l'indirizzo IP di sorgente
o di destinazione identificano un sistema che appartiene a quel sistema
autonomo). Tutti gli altri tipi di traffico appartengono alla categoria
di transito. Lo scopo del BGP è quello di limitare al minimo il traffico
di transito. BGP è un protocollo di routing di tipo distance vector, ma
a differenza del RIP (Routing Information Protocol - che indica il numero
di hop necessari per raggiungere una destinazione), il BGP indica il percorso
enumerando la sequenza di numeri AS (Autonomous System) che separano il
sistema autonomo di partenza da quello di destinazione. L'interruzione
di una connessione oppure l'arresto di uno dei sistemi che compongono
la rete viene individuato per mezzo dell'invio periodico di un messaggio
di verifica, keepalive, a ciascuno dei sistemi confinanti (tipicamente
ogni 30 secondi). Le specifiche del BGP sono riportate nell'RFC 1267 compilata
da Lougheed e Rekhter nel 1991 e il suo uso viene descritto nell'RFC 1268,
sempre scritta dagli stessi autori nel 1991.
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