Il più importante tra i componenti elettronici realizzati in semiconduttore
(silicio o altra sostanza con caratteristiche simili). Agisce nel mondo
dell'elettronica come una leva agisce nel mondo della meccanica: permette
di muovere grandi quantità di energia usando uno sforzo limitato per controllarle.
Di conseguenza è l'elemento fondamentale in qualsiasi amplificatore oltre
che un interruttore elettronico capace di memorizzare informazioni digitali
(pensate, sempre in analogia, alla leva di un interruttore di corrente).
Il suo principio fisico di funzionamento consiste nell'offrire al proprio
interno una resistenza variabile al passaggio della corrente tra due poli
primari, in funzione della minuscola tensione o corrente che vengono fornite
sul suo terzo polo di controllo. Quando il valore di resistenza è massimo,
il circuito è aperto (come un interruttore aperto - corrispondente a 1),
quando il valore di resistenza è minimo, il circuito è chiuso (interruttore
chiuso - corrispondente a 0). Poiché questa resistenza può assumere qualsiasi
valore, agisce anche su valori che variano con continuità (analogici)
riproducendoli fedelmente, ma molto amplificati (di dieci o cento volte
a seconda del tipo di transistor). Collegando diversi transistor in cascata
l'effetto di amplificazione di moltiplica. Prima dell'invenzione del transistor,
la stessa funzione veniva svolta dalle valvole che però avevano l'inconveniente
di essere voluminose e fragili, di scaldare parecchio e di richiedere
tensioni elevatissime per funzionare (e quindi risultavano anche pericolose).
Inoltre, poiché le valvole erano costruite in vetro sotto vuoto, usando
materiali pregiati, costavano parecchio e avevano la tendenza ad "esaurirsi"
con l'uso (come avviene con lo schermo dei nostri televisori, unico sopravvissuto
dell'intera generazione di valvole a vuoto). Con la scoperta del transistor
è stato possibile realizzare oggetti sempre più compatti, di basso costo
e capaci di funzionare anche a batteria.
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