La rete di computer costituita nel 1969 dal Dipartimento della Difesa
americano attraverso i finanziamenti dell'agenzia ARPA (Advanced Research
Projects Agency) e con la collaborazione di numerose università e centri
di ricerca al fine di garantire la continuità delle comunicazioni anche
in caso di bombardamento nucleare. Nel 1983 la componente militare è stata
disaggregata e costituita nella forma di rete specifica, MILnet. La parte
restante, destinata a interconnettere le università e i centri di ricerca
di tutto il mondo, è diventata il ceppo originario dell'attuale Internet.
ARPAnet in quanto tale è stata smantellata nel 1990. ARPAnet è stato il
terreno per lo sviluppo iniziale della Internet Protocol Suite, un insieme
di 100 protocolli (standard) che regolano ancora oggi le varie forme di
comunicazione e trasmissione di dati tra reti dissimili. L'appalto per
la sua costruzione fu concesso nel 1968 a una società chiamata Bolt, Beranek,
and Newman (BBN) che sviluppò il protocollo a commutazione di pacchetto
NCP (Network Control Protocol), in seguito rimpiazzato dal TCP/IP, e che
ideò i primi Interface Message Processor (IMP), computer particolari che
eseguivano funzioni grossomodo corrispondenti a quelle degli odierni router,
installandoli in quattro università diverse: Stanford University, UCLA
(University of California at Los Angeles), UCSB (Univesity of California
at Santa Barbara) e la University of Utah, collegate tra loro da linee
telefoniche. L'IMP fungeva da intermediario tra linee di connessione e
mainframe, i grandi elaboratori centralizzati su cui all'epoca residevano
tutte le informazioni e tutti i programmi. Tutto il traffico che viaggiava
su queste connessioni non era confidenziale e serviva prevalentemente
a titolo di ricerca e sperimentazione. All'epoca i sistemi per trasmettere
messaggi da una località all'altra non erano molto efficaci e il primo
obiettivo dei ricercatori fu proprio quello di trovare soluzioni funzionali
per convogliare i pacchetti su ARPAnet. L'impianto fu reso attivo il 2
settembre 1969 e poco dopo fu espanso per includere anche un nodo in Gran
Bretagna e uno in Norvegia; dieci mesi dopo già consentiva lo scambio
di pacchetti tra i computer di diciotto siti diversi. Il nodo numero uno
fu quello della UCLA, dove lavoravano Benjamin Barker, Vint Cerf, Steve
Crocker, Patrick Houston, Len Kleinrock, John Postel e altri "padri fondatori"
di Internet. Questo nodo aveva l'incarico di misurare il traffico della
rete. Lo Stanford Research Institute aveva invece l'incarico di creare
un network information center, l'AT&T doveva fornire le linee e una terza
società esterna, la Network Analysis Corporation, era stata incaricata
di definire la topologia della rete (disposizione fisica e logica dei
collegamenti). Tra gli altri "padri fondatori" troviamo Roland Bryan principal
investigator di ARPAnet all'Università di Santa Barbara, Frank Heart,
Robert Kahn, David Walden e Severo Ornstein della BBN , Ray Tomlison,
Barry Wessler. Il protocollo NCP impiegato originariamente s'ispirava
a un modello già sviluppato in Europa (per opera del National Physics
Lab inglese e della Société Internationale de Télécommunications Aeronatiques
francese) e che sarebbe poi diventato comune in molti altri sistemi di
comunicazione: la commutazione di pacchetto. Mediante questa tecnica,
i messaggi e le informazioni vengono suddivisi in pacchetti di lunghezza
fissa e ogni singolo pacchetto diventa un'entità a sé stante, capace di
viaggiare sulla rete in modo completamente autonomo perché dotata al proprio
interno dell'indirizzo sia di provenienza sia di destinazione. Non è importante
che tutti i pacchetti che compongono un determinato messaggio rimangano
uniti durante il percorso e non è nemmeno indispensabile che arrivino
nella sequenza giusta. Le informazioni che essi convogliano al proprio
interno sono sufficienti per ricostruire, una volta arrivati a destinazione,
l'esatto messaggio originale, indipendentemente dal percorso seguito da
ciascuno dei suoi frammenti. Grazie a questo sistema si ottengono due
benefici immediati: qualunque sia lo stato della rete, il pacchetto può
sempre trovare una via alternativa per giungere alla propria destinazione
(requisito utile per gli obiettivi militari e per chiunque desideri avere
un impianto il più possibile resistente ai guasti, anche a quelli accidentali).
Inoltre i vari pac chetti provenienti da fonti diverse possono essere
convolgliati tutti assieme su una singola linea ad alta velocità anziché
dover ricorrere a tante linee separate, usate solo parzialmente. Si riesce
in questo modo a condensare il traffico su una linea collegata in permanenza
che ripartisce dinamicamente la propria capienza tra i vari computer collegati
e che, in ogni caso, è quasi sempre attraversata da qualche tipo di traffico
e perciò giustifica il proprio costo. Se la linea venisse usata da una
singola macchina o da poche macchine, resterebbe quasi sempre inattiva
visto che anche l'utente più veloce passa la maggior parte del tempo a
lavorare in locale (leggendo quello che gli è arrivato dalla rete o preparando
una risposta) e solo molto sporadicamente trasmette o riceve qualcosa.
In effetti Internet usata con un modem su linea commutata, cioè la linea
normale telefonica, non è molto efficiente poiché esistono numerosi tempi
morti dovuti al nostro personale modo di lavorare e al ritardo di reazione
dei server con cui chiediamo di collegarci. L'NCP tuttavia non era particolarmente
efficiente e col passare del tempo i progettisti di ARPAnet definirono
un insieme di circa 100 protocolli per regolare il trasferimento dei pacchetti
e questo insieme si è evoluto in quella che noi oggi conosciamo con il
nome di Internet Protocol Suite: una raccolta di standard trasmsissivi
che verte su due protocolli primari, il Transmission Control Protocol
(TCP) e l'Internet Protocol (IP), più molti altri secondari che consentono
la comunicazione tra computer e reti molto diverse. La prima definizione
di tali protocolli risale al 1973 e nel 1974 Vincent Cerf e Robert Kahn
ne stilarono le caratteristiche su un documento intitolato IEEE Transactions
on Communications (l'Institute of Electrical and Electronics Engineers
è l'associazione di categoria che riunisce tutti gli ingegneri americani).
Quello stesso anno fu pubblicata la prima specifica per i protocolli da
utilizzare su Internet. Si dovette attendere fino al 1 gennaio 1983 per
l'adozione ufficiale dell'intera Internet Protocol Suite, data che coincide
con la separazione tra ARPAnet e MILnet e che segna la nascita ufficiale
di Internet, di cui ARPAnet è divenuta poi una parte progressivamente
meno importante. Tornando un attimo indietro nel tempo vediamo che il
1971 rappresentò un'altra tappa importante: l'MIT (Massachussets Institute
of Technology) definisce un protocollo per trasferire file tra computer
e l'Università dello Utah ne codifica le caratteristiche per l'utente
alla fine del 1972. Grazie a questo nuovo protocollo, chiamato FTP (File
Transfer Protocol), siventa possibile scambiare informazioni a distanza
su ARPAnet. Si era giunti al coronamento del primo obiettivo tecnologico
di ARPAnet: trasferire dati da un punto all'altro della rete. Quel che
ancora rimaneva da dimostrare era se i dati sarebbero potuti fluire tra
due macchine di tipo anche diverso, utilizzando i tipi più disparati di
collegamento (incluso l'etere). L'esperimento chiave in questo senso fu
condotto nel 1978: un computer che viaggiava a bordo di un camion su un'autostrada
californiana inviò dati a un altro computer che si trovava a Londra. Il
camion era collegato via radio con un terzo computer in California, il
quale inoltrava le informazioni sulla rete, queste attraversavano l'intero
continente nordamericano su linee terrestri e infine superavano l'Atlantico
per mezzo di una connessione satellitare. Già nel 1980 ARPAnet si trasformò
in uno strumento vitale per le università e per i centri di ricerca americani,
che avevano un bisogno sempre maggiore di scambiare informazioni e di
coordinare le proprie attività. Nacque così la posta elettronica che si
affiancava al semplice trasferimento di file, che aveva costituito la
prima applicazione di ARPAnet. Nel 1983 Internet divenne a tutti gli effetti
la rete delle reti, utilizzando ARPAnet come dorsale (rete ad alta velocità
che unisce tra loro altre reti locali). Tuttavia restavano ancora esclusi
tutti quegli atenei che non avevano rapporti con il Dipartimento della
Difesa. Al fine di risolvere questo problema e di estendere l'accesso
a tutti gli interessati, il Dipartimento della Difesa creò una propria
rete alternativa, detta MILnet, così da non dover più dipendere esso stesso
da ARPAnet e da lasciare campo libero al mondo accademico, mentre il governo
americano istituì la National Science Foundation (NSF) con il duplice
scopo di fornire risorse di elaborazione alle università (mediante l'uso
centralizzato di supercomputer) e di favorire la crescita di un sistema
di comunicazione veloce tra queste ultime. Nel 1981 la NSF costruì CSnet,
una rete che univa le varie facoltà d'informatica statunitensi; nel 1986
creò NSFnet con lo scopo dichiarato di rimpiazzare ARPAnet per mezzo di
una rete dorsale alternativa. La transizione è stata relativamente lunga
e in effetti ARPAnet è stata smantellata definitivamente solo nel 1990.
Nel 1991 il governo degli Stati Uniti ha emanato una legge, l'High Performance
Computing Act, che decretava la nascita della National Research and Education
Network (NREN - detta anche "autostrada elettronica") il cui scopo è quello
di costituire reti ad alta velocità che uniscano le varie università e
i vari centri di ricerca americani, fornendo anche l'infrastruttura per
eventuali attività commerciali. Sempre quello stesso anno, il CERN (Consiglio
Europeo per la RIcerca Nucleare) poneva le basi per una nuova architettura
capace di semplificare enormemente la navigazione di Internet, la World
Wide Web. Nel 1993 è stato inventato il primo strumento grafico per esplorare
Internet, il programma Mosaic. A partire dal 1994 il World Wide Web ha
trasformato Internet in un fenomeno di massa e oggi esistono dorsali alternative
a NSFnet che servono sia per aumentare la quantità di traffico che può
circolare su Internet sia per consentire la presenza di servizi commerciali
che sono vietati nel contesto accademico definito dalla National Science
Foundation.
|