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Glossario informatico
 
 
SDRAM
Synchronous DRAM
memoria dinamica ad accesso casuale sincrona
Versione particolarmente veloce della RAM per pesonal computer. Usa una fonte di sincronizzazione esterna per semplificare e velocizzare gli scambi di dati con il processore. La caratteristica fondamentale della Synchronous DRAM è di sincronizzare tutte le operazioni con il segnale di clock proveniente dal processore, tipicamente 66 MHz oppure 100 MHz (una frequenza tre volte superiore rispetto a quella tollerabile da una EDO RAM convenzionale), e di raggiungere così una migliore efficienza nello scambio di dati tra memoria e CPU, con una velocità di trasferimento di 66 o 100 Mbit al secondo per ogni linea di memoria disponibile (su una macchina di classe Pentium le linee sono 64). Può arrivare teoricamente fino a 125 MHz con una velocità di trasferimento di 125 Mbit al secondo. La sincronizzazione permette di ridurre il tempo necessario per eseguire i comandi e per inviare i dati. Ne esiste una versione più veloce, SDRAM-II, disponibile dal 1998. Questa memoria è stata resa disponibile per la prima volta nel 1997, funziona a 3,3 volt e le sue caratteristiche sono state standardizzate dallo JEDEC (Joint Electronic Devices Engineering Council). Ha la peculiarità di intervallare (interleave) due o più matrici di memoria al proprio interno così che mentre si compie un accesso in lettura o scrittura su una delle matrici, un'altra matrice viene contemporaneamente preparata per l'accesso successivo. La sincronizzazione diretta rende più semplice l'implementazione delle interfacce di controllo e riduce il tempo di accesso alle colonne (non alle righe). La SDRAM integra sul chip un contatore che può essere usato per incrementare automaticamente gli indi rizzi di colonna per accessi a raffica, in modo analogo a quel che succede nella memoria BEDO. Questo significa che la SDRAM permette d'iniziare nuovi accessi alla prima che l'accesso precedente sia stato completato. La DRAM di tipo sincrono può eseguire letture burst con cadenza di 5-1-1-1 su un bus a 66 MHz, a condizione che il PC sia ben progettato e ben configurato. La lunghezza e la latenza di un ciclo di lettura burst della SDRAM sono completamente programmabili attraverso un registro integrato nel chip. Laddove esteriormente EDO e FPM sono fatte nello stesso modo, la DRAM sincrona si differenzia per il fatto che incorpora piedini aggiuntivi che servono appunto alla sincronizzazione. Al proprio interno, inoltre, ogni singolo banco è suddiviso in banchi multipli così da creare un meccanismo d'interleave (sovrapposizione degli accessi) analogo a quello ottenibile con banchi multipli di DRAM convenzionale. Questo serve ad accelerare gli accessi quando si riferiscono a diverse righe di memoria. Si raggiunge al massimo una velocità di 100 MByte al secondo nel trasferimento di dati non contigui. La gestione di una SDRAM è piuttosto sofisticata visto che l'accesso viene regolato da una serie di comandi che non esistono nella DRAM convenzionale e che permettono di avere molta più flessibilità, ma comportano una complessità di progettazione superiore. Tra i comandi aggiuntivi troviamo lo spegnimento della memoria, il congelamento del clock e il prolungamento del tempo di lettura.


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