Un tipo di programma permanente, strettamente collegato all'apparecchiatura 
        su cui è memorizzato. Il nome deriva da un abbinamento tra software e 
        firm, un aggettivo che in inglese significa stabile, fermo, immutabile. 
        Nel firmware vengono registrate le funzioni che la macchina esegue al 
        proprio avvio e tutte le funzioni di comunicazione con l'esterno che la 
        macchina adopera di continuo. Talvolta il firmware riunisce la totalità 
        delle funzioni che l'apparecchiatura dovrà svolgere, come nel caso di 
        una lavatrice computerizzata, di un telefonino, di un videoregistratore, 
        di una calcolatrice, di un modem e via dicendo. Viene registrato dalla 
        fabbrica in una memoria permanente così che sia disponibile non appena 
        la macchina viene accesa senza dover ricorrere a nessun dispositivo di 
        memoria convenzionale: disco rigido, floppy disk, nastro o altro. Agli 
        inizi, alcuni attribuivano il significato della parola firmware al fatto 
        che firm in inglese vuole anche dire azienda e perciò indica il software 
        registrato sull'apparecchiatura direttamente dalla casa produttrice. Oggi 
        è spesso possibile modificare il firmware per conto proprio utilizzando 
        aggiornamenti distribuiti dal produttore. Un esempio classico in questo 
        senso è l'aggiornamento delle funzioni di un modem oppure del BIOS di 
        un PC. Il firmware da principio veniva registrato su memoria ROM (Read 
        Only Memory - memoria a sola lettura) non più modificabile se non tramite 
        sostituzione della memoria medesima. La ROM veniva prodotta fabbricando 
        speciali chip di silicio su specifica del cliente oppure utilizzando una 
        speciale apparecchiatura che "bruciava" alcuni fusibili all'interno della 
        memoria così da memorizzarvi le informazioni in modo indelebile. In questo 
        secondo caso di parlava di PROM (Programmable Read Only Memory - ROM programmabile). 
        Una volta eseguita la bruciatura, l'informazione non era più alterabile. 
        Successivamente fu sviluppata una speciale versione di PROM che poteva 
        essere cancellata con l'applicazione dei raggi ultra violetti. L'oggetto 
        si chiamava EPROM (Erasable Programmable Read Only Memory - ROM programmabile 
        e cancellabile) e disponeva di una finestrella di vetro o di plastica 
        direttamente sopra al chip così che questo potesse essere irradiato dalla 
        luce di cancellazione. L'intervento doveva comunque essere eseguito dalla 
        fabbrica e non era molto pratico così furono sviluppate le EEPROM (Electrically 
        Erasable ROM - ROM cancellabili elettricamente) che, come dice il nome, 
        potevano essere cancellate usando un impulso elettrico. In questo caso 
        di poteva utilizzare la stessa apparecchiatura sia per scrivere le informazioni 
        sia per cancellarle, operazione che comunque doveva essere eseguita in 
        fabbrica. Oggi nei computer si utilizzano le Flash ROM, un tipo particolare 
        di EEPROM in cui le informazioni possono essere scritte senza togliere 
        il chip di memoria dall'apparecchiatura in cui risiede, il che consente 
        di eseguire aggiornamenti anche fuori dalla fabbrica, con l'intervento 
        di un tecnico o dell'utente medesimo. In alcuni computer, le Flash ROM 
        sono modificabili anche a distanza il che rende l'aggiornamento del firmware 
        semplice quanto l'aggiornamento di un comune software.