I cinescopi, detti anche tubi a raggi catodici, costituiscono lo schermo
su cui guardiamo tutti i giorni le immagini della televisione oppure le
informazioni visualizzate dal nostro desktop. Sono talmente comuni nella
nostra vita, che l'industria sta cercando di copiarne il principio di
funzionamento in dispositivi più moderni, che ne mantengano la brillantezza
e l'ampio angolo di visione, pur eliminandone i quattro difetti principali:
il peso, l'ingombro, l'alta tensione di lavoro e l'emissione di radiazioni
elettromagnetiche nocive alla salute. La nuova tecnologia che meglio risponde
a questa esigenza di trasformazione è quella dei display a emissione di
campo (FED). Invece di utilizzare una singola fonte per l'emissione degli
elettroni, come nel cannone elettronico del CRT, si deposita sul vetro
inferiore del display una superficie emittente (il polo negativo o catodo)
grande quanto l'intero pannello. Al di sopra di questo strato si posiziona,
a una certa distanza, un secondo elettrodo a forma di griglia. Caricando
positivamente questo secondo elettrodo (chiamato gate o porta) gli elettroni
abbandonano il catodo, freddo in questo caso e non surriscaldato come
nel caso di un CRT, passano attraverso le fessure della griglia e proseguono
verso un terzo elettrodo trasparente, di segno positivo (l'anodo) che
è depositato sulla lamina di vetro rivolta verso l'osservatore. Al di
sopra dell'anodo viene aggiunto uno strato di materiale fluorescente che,
quando colpito dagli elettroni in arrivo, emette luce. Poiché è possibile,
come nei televisori, realizzare uno strato fosforescente composto di tre
punti per ciascun pixel, uno rosso, uno verde e uno blu, e definire sull'anodo
tanti elettrodi quanti sono i sub-pixel in questione, si ottengono punti
variamente colorati oppure con diverse tonalità di grigio. Le distanze
tra le due superfici di vetro, cioè tra anodo e catodo, sono minime e
perciò diventa possibile realizzare schermi piatti che offrano la stessa
qualità visiva di un televisore. Esistono già in commercio modelli da
6 pollici e ne arriveranno presto altri da 10 pollici. inoltre è possibile
combinare diversi pannelli uno di fianco all'altro per realizzare display
di dimensi oni ancora maggiori. Come confronto, nel cinescopio di un televisore,
esiste invece una singola fonte di elettroni che deve essere pennellata
sullo strato fluorescente e bisogna deviare il pennello elettronico da
un punto all'altro usando un campo magnetico prodotto mediante una voluminosa
bobina (detta gioco di deflessione). Di conseguenza il cinescopio deve
avere una profondità notevole per consentire il montaggio della bobina
e per avere una traiettoria del pennello elettronico abbastanza lunga
da poterla deviare con l'angolo necessario a raggiungere tutte le posizioni
dello schermo. Grazie alle distanze ridotte e al fatto che il catodo non
deve essere riscaldato, i FED consumano una frazione dell'energia necessaria
per alimentare un CRT. Usando basse tensioni anche l'emissione di radiazioni
elettromagnetiche diminuisce sensibilmente. Costano la metà di un corrispondente
display TFT e sono molto più robusti, inoltre offrono un angolo di visione
di 160 gradi sia in verticale sia in orizzontale (si arriva in alcuni
casi anche a 179 gradi).