DLC |
Data Link Control (controllo di collegamento dati) |
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Il protocollo usato da IBM nelle sue reti SNA per eseguire il trasferimento
dati con controllo dell'errore tra due stazioni. L'omonimo protocollo
utilizzato da Microsoft per collegare macchine Windows con mainframe e
AS/400 in ambiente SNA IBM. |
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DLL |
Dynamic Link Library (libreria a collegamento dinamico) |
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Un tipo speciale di programma Windows che contiene funzioni e risorse
che possono essere utilizzate da altri programmi. A differenza di una
libreria di programmazione tradizionale, le cui funzioni vengono legate
all'applicazione che dovrà utilizzarle in fase di compilazione di quest'ultima,
le DLL offrono i propri servizi a qualsiasi programma li richieda al momento
dell'esecuzione (run time), da cui l'aggettivo dinamico (ricordiamo che
la compilazione consiste nel tradurre il listato di qualsiasi linguaggio
di programmazione in una serie di istruzioni direttamente comprensibili
dalla macchina su cui l'applicazione dovrà funzionare). |
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DLSw |
Data Link Switching |
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Un protocollo sviluppato da IBM (1992) e approvato dall'AIW e dall'IETF
per convogliare traffico SNA su reti TCP/IP (DLSw+ nella sua versione
più evoluta). Il DLSw incapsula all'interno dei pacchetti TCP/IP le trame
di tipo LLC2 (Logical Link Control Type 2) provenienti da applicazioni
SNA e NetBIOS, permettendo a questo traffico di attraversare dorsali che
non sono di tipo SNA. Questo protocollo utilizza alcune funzioni di elaborazione
aggiuntive, come lo spoofing, per ridurre il traffico al minimo e impedire
che la rete TCP/IP debba cotinuamente trasmettere le richieste di polling
SNA (con cui il mainframe consulta a rotazione ciascuna apparecchiatura
periferica per determinarne lo stato di funzionamento e per chiedere se
quest'ultima ha dati da trasmettere). L'inconveniente di questo approccio
è che il DLSw richiede una significativa attività di elaborazione che
grava sulle risorse di rete. Le prime specifiche di questo standard sono
contenute nell'RFC 1434. Una versione aggiornata e perfezionata è stata
pubblicata dall'APPN Implementors Workshop con il nome di AIW DLSw Standard
version 1.0. |
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DLT |
Digital Linear Tape (nastro lineare digitale) |
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Un formato per i nastri di backup sviluppato da Quantum quale alternativa
ad alta velocità ai DAT. I nastri di questo tipo arriveranno a contenere
fino a 100 GByte nativi (200 GByte compressi). Le versioni minime attuali
contengono 10 GByte oppure 20 GByte in formato nativo (20 - 40 GByte compressi)
e perciò sono molto più capienti di un nastro DAT che, in formato nativo,
arriva a un massimo di 4 GByte, e di un nastro convenzionale da 8 mm che
arriva a 5 oppure 7 GByte. La velocità di trasferimento massima prevista
è di 20 MByte al secondo. Le prime unità arrivano a 1,5 MByte per secondo
(3 MByte per secondo con la compressione). Il DLT è di tre volte più veloce
e più capiente di un nastro DAT. E' particolarmente indicato per la memorizzazione
di file di grandi dimensioni ad esempio nelle applicazioni di digital
video, di fotocomposizione, di digitalizzazione del suono e di ritocco
fotografico. |
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DMA |
Direct Memory Access (accesso diretto alla memoria) |
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Una tecnica per trasferire dati dalla memoria primaria a un dispositivo
periferico, come ad esempio una scheda di rete oppure il controller di
un disco, senza chiamare in causa la CPU. Questo genere di trasferimento
è più veloce e consente di utilizzare il processore per altri scopi. Tutti
i moderni PC dispongono di almeno due canali per il DMA. |
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DMA
mode |
Direct Memory Access Mode (modalità DMA) |
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Modalità di trasferimento dati con accesso diretto alla memoria, per mezzo
della quale il flusso di dati passa dal disco fisso alla RAM e non impegna
la CPU. Rappresenta la più veloce tra le due modalità di trasferimento
previste dai dischi IDE (Integrated Device Electronics). L'altra modalità,
denominata PIO mode (Programmed Input/Output) richiede invece che il processore
intervenga direttamente nel passaggio dei dati. Configurazione standard
dei canali DMA Canale Larghezza (bit) Dispositivo 0 8 Non usato o non
implementato in molti PC 1 8 Non usato 2 8 Controller del lettore di floppy
disk 3 8 Non usato in molti PC (negli XT serve al controller del disco
fisso) 4 16 Collega in cascata i due chip del DMA 5 16 Non usato in molti
PC (nei PS/2 serve al controller del disco fisso) 6 16 Non usato 7 16
Non usato |
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DMA-33 |
Direct Memory Access 33 (accesso diretto alla memoria a 33 MByte/sec) |
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Una delle modalità DMA di trasferimento diretto di dati tra disco e memoria
centrale senza l'intervento della CPU. Viene utilizzata sui dischi a standard
ATA-4 alias Ultra ATA per raggiungere una velocità di trasferimento di
33 MByte/sec. |
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DMA-66 |
Direct Memory Access 66 (accesso diretto alla memoria a 66 MByte/sec) |
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Una delle modalità DMA di trasferimento diretto di dati tra disco e memoria
centrale senza l'intervento della CPU. Viene utilizzata sui dischi Ultra
DMA-66 per raggiungere una velocità di trasferimento di 66 MByte/sec. |
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DMF |
Distribution Media Format (formato di media per la distribuzione) |
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Un formato di registrazione speciale per i classici floppy disk da 3,5
pollici che consente di memorizzare 1,68 MByte invece dei 1,44 MByte consentiti
dal formato standard. I file possono essere copiati dal floppy al disco
rigido usando un comune comando DOS oppure Windows, la conversione del
formato viene eseguita da un'utility compresa nel sistema operativo. Il
formato DMF è stato impiegato per qualche anno dai fornitori di software
per distribuire programmi usando un numero inferiore di dischetti rispetto
a quelli normalmente impiegati. Con la diffusione capillare dei CD-ROM,
questa esigenza è comunque diminuita. |
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DMI |
Desktop Management Interface (interfaccia di gestione del desktop) |
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Un sistema di gestione per personal computer creato dalla Desktop Management
Task Force. Si tratta di una specifica che indica come devono essere realizzati
i componenti hardware e software affinché sia possibile interrogarli a
distanza utilizzando un percorso bidirezionale. Se le macchine sono conformi
alle specifiche DMI è possibile sorvegliare la loro configurazione hardware
e software da una consolle centralizzata. |
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DMT |
Discrete Multi-Tone (multitonalità discreta) |
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Una tecnologia di compressione usata nei processori di segnale digitali
per pompare più di 6 Mbps su una linea telefonica convenzionale. Suddivide
la banda disponibile in centinaia di sotto-bande e usa il segnale analogico
in ciascuna di queste per veicolare informazioni digitali. Usa lo spettro
di frequenze che vanno da 26 KHz a 1 MHz suddividendolo in 249 canali
separati. Per veicolare la voce usa invece le frequenze comprese tra 0
e 4 KHz. Ha una forte capacità di adattarsi alle condizioni della linea.
Su distanze di 3 o 4 chilometri raggiunge velocità da 224 Kbps a 6 Mbps.
Su distanze inferiori arriva anche a 8 Mbps. Grazie a queste prerogative,
viene utilizzata anche sulle linee ADSL dove però trova forte concorrenza
in un'altra tecnologia denominata CAP (Carrierless Amplitude/Phase modulation). |
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DMTF |
Desktop Management Task Force |
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Un consorzio di aziende e utenti che definisce le specifiche per consentire
la gestione a distanza dei componenti hardware e software che costituiscono
un personal computer. Tra i membri di riferimento troviamo Digital Equipment,
Hewlett Packard, IBM, Intel, Lotus, McAfee, Microsoft, Novell, Symantec,
Tally Systems, WordPerfect. |
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docking
station |
stazione di espansione |
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Una particolare base di appoggio e connessione per computer portatili
che serve per espandere le funzioni interne del notebook e per semplificarne
la connessione a una serie di dispositivi non mobili. Al suo interno troviamo
un alimentatore, uno o più connettori per schede di espansione di tipo
standard, in alcuni casi un disco rigido, un lettore di CD-ROM, altoparlanti
e altro ancora. La funzione primaria della docking station è quella di
riunire in un solo connettore, di tipo speciale, l'aggancio di tutta una
serie di periferiche (tra cui monitor, tastiera e mouse esterni, più la
stampante e l'eventuale rete locale) che dovrebbero essere agganciate
e sganciate singolarmente ogni volta che ci si sposta con la macchina
portatile. La docking station è sempre attiva (dispone di alimentazione
propria) e quando diventa passiva prende il nome di replicatore di porte. |
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